Il crocifisso di Torcello e lo splendore ritrovato

Torna nella sua collocazione originaria, dopo un lungo e delicato restauro, la scultura in legno policromo e dorato posta sopra l’iconostasi della Basilica di Santa Maria Assunta a Torcello.
L’opera, di ottima fattura e di autore veneto ignoto del XV secolo, è rimasta per più di un anno nel laboratorio di restauro della ditta specializzataa cui sono stati affidati i lavori, la Giovanna Menegazzi & Roberto Bergamaschi snc, dove si è lavorato al consolidamento delle policromie che erano completamente distaccate dal supporto ligneo a causa dell’assorbimento di umidità dall’ambiente, e dove sono state rimosse le grossolane ridipinture che erano state sovrapposte nel corso dei secoli.
E' stata inoltre effettuata la disinfestazione dagli insetti xilofagi:un’operazione eseguita utilizzando un sacco anossico, cioè sigillato in film polibarriera, all’interno del quale sono stati inseriti speciali assorbitori di ossigeno per debellare definitivamente i parassiti.
Con il contributo della Direzione Regionale del Veneto, è l’opera, poi, è stata radiografata per conoscere più approfonditamente le tecniche esecutive e gli assemblaggi tra i masselli; le analisi chimiche e stratigrafiche hanno permesso di valutare nel dettaglio le tecniche pittoriche originali, le sovrammissioni e il loro stato di conservazione. Per l’opera, un vero ceck-up.
Le operazioni di restauro sono state dirette dai funzionari della Soprintendenza Speciale Psae e per il Polo museale veneziano Claudia Cremonini e Gloria Tranquilli e seguite dall’ufficio Unesco e dal comitato finanziatore, Venetian Heritage, già attivo a Venezia da molti anni.
Di particolare interesse il rapporto che lega la pregevole scultura con il grande crocifisso del coro della chiesa dei Frari, ed è al vaglio la proposta di farne l'occasione per un approfondimento scientifico allargato al confronto con altri manufatti dello stesso genere distribuiti in area veneta ed alto adriatica.
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