Il corpo di Andrea spostato dopo la morte

MIRA. Colpo di scena nella ricostruzione della morte di Andrea Dalan l’uomo di 40 anni residente ad Oriago in via Ghebba morto lo scorso lunedì mattina all’interno dell’Autodemolizione Vivian in via Taglio Sinistro, proprio lungo i confini che separano Mirano con Marano di Mira.
Da quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, dagli ispettori del Servizio prevenzione infortuni dell’Usl 3 e dall’esame del corpo fatto con l’autopsia, sarebbero emerse delle gravi incongruenze sul racconto che era stato fornito dai titolari dell’impresa, Gianni e Michele Vivian, subito dopo l’accaduto.
Andrea Dalan infatti non è morto nel punto in cui è stato soccorso. La morte dell’operaio sarebbe avvenuta in un’altra parte dell’azienda a causa dell’impatto o con un macchinario o con un mezzo. Il corpo sarebbe poi stato portato nel punto in cui è stato ritrovato per simulare la caduta.
Un colpo di scena che cancellerebbe completamente la versione data subito dopo la tragedia. In quella ricostruzione ormai superata, infatti, l’uomo, sarebbe salito sopra una scaffalatura per svolgere alcuni lavori in quota, quando improvvisamente avrebbe perso l’equilibrio o forse ha mancato un appiglio, cadendo nel vuoto all’indietro e volando da u oltre tre metri sopra un blocco motore che si trovava sotto di lui e che gli ha provocato gravissime lesioni al torace, che poi si sono rivelate fatali.
Una storia che dai riscontri fatti dagli investigatori a questo punto non starebbe in piedi. L’Autodemolizione Vivian, gestita da Gianni e Michele Vivian, è uno dei più noti centri di raccolta di veicoli giunti ormai “a fine vita”, cioè da rottamare e demolire. L’impianto era aperto già negli anni Sessanta. Oggi è anche centro di raccolta, che si occupa del riciclo e recupero dei veicoli dismessi e dei materiali dannosi per l’ambiente.
A conferma che le indagini hanno preso un’altra piega da come era stato raccontato in un primo tempo, c’è anche l’ammissione di Gianni Vivian. «Siamo davvero in grossi guai», dice l’uomo, «Ci siamo rivolti ad un legale per spiegare con chiarezza le nostre posizioni. Nei prossimi giorni chiariremo tutto».
A spiegare che qualcosa era cambiato nella ricostruzione, sono stati anche i genitori di Andrea che ieri hanno sepolto il figlio morto nell’incidente sul lavoro. «Lunedì, il giorno prima del funerale», spiegano la mamma, Gabriella Frison, e il padre, Corrado Dalan, «Michele Vivian, uno dei titolari dell’azienda ci ha fatto visita. Ci ha spiegato che le cose purtroppo non erano andate come era stato detto in un primo tempo, e che Andrea non sarebbe morto in una caduta, ma investito o da un macchinario o da un mezzo. Eravamo confusi su quanto ci è stato detto. Sono stati per noi giorni terribili. La perdita di nostro figlio Andrea ci ha distrutto. Michele Vivian ci ha spiegato in modo sbrigativo che avrebbe raccontato tutto agli inquirenti grazie anche al supporto di un avvocato. Ci aspettiamo che lo faccia».
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