Il Consiglio di Stato «demolisce» il Boomerang

Annullato dai giudici di Roma il permesso alla costruzione del residence frontemare
Il residence «Panorama beach» da tutti conosciuto come Boomerang
Il residence «Panorama beach» da tutti conosciuto come Boomerang
 
BIBIONE.
Da due anni, ormai, affittano gli appartamenti del «Residence Panorama beach» a Bibione, un edificio di sei piani con piscina, ma il Consiglio di Stato, nei giorni scorsi, ha annullato il permesso a costruirlo concesso ormai sei anni fa dal Comune di San Michele al Tagliamento. In teoria, ora, l'amministrazione municipale dovrebbe demolirlo, ma non sarà facile.
 In attesa delle mosse del Comune, coloro che hanno avuto la tenacia di arrivare fino ai giudici amministrativi di Roma, quelli del condominio Smeralda e i titolari dell'hotel Principe, dovranno decidere in quale direzione muoversi. La sentenza del Consiglio di Stato ha dato loro ragione, ma dopo ben cinque anni e quattro mesi dalla concessione della licenza edilizia, una vittoria morale sicuramente, ma il residence, conosciuto da tutti con il nome della srl che lo gestisce, la Boomerang, è là da tempo e ostruisce ormai la vista verso il mare a tutti gli inquilini del condominio e proietta la sua ombra sulla piscina dell'albergo. E', infatti, l'unica costruzione del lungomare di Bibione non allineata con gli altri fabbricati, si trova molto più avanti verso la spiaggia, allineata con giardini e piscine.  Prima di finire davanti al Consiglio di Stato, i ricorrenti erano naturalmente finiti davanti al Tribunale amministrativo regionale del Veneto, che però prima nel 2005 poi nel 2008 aveva dato loro torto su tutto. Inizialmente, si erano battuti perchè venisse annullata la concessione comunale a costruire, in modo da impedire che venisse edificato il nuovo residence, quindi, quando ormai non c'era più nulla da fare perchè i lavori per il fabbricato di sei piani era concluso, hanno chiesto il risarcimento dei danni sia alla «Boomerang» sia al Comune, che aveva autorizzato l'opera.  Adesso, i giudici romani hanno ribaltato la decisione del Tar Veneto. Sostenendo, tra l'altro, che i ricorsi presentati dal condominio e dall'albergo non erano tardivi poichè «la decorrenza del termine per ricorrere contro atti abilitativi all'edificazione si ha per i soggetti diversi da quelli cui l'atto è rilasciato dalla data in cui si renda palese ed oggettivamente apprezzabile la lesione del bene, la qual cosa si verifica quando sia percepibile dal controinteressato la concreta entità del manufatto e la sua incidenza effettiva sulla propria posizione giuridica». Accertata, dunque, l'ammissibilità e la tempestività dell'appello. La vicenda del residence ha già avuto anche risvolti penali, tanto che per l'avvocato portogruarese Massimo Carlin il pm Rita Ugolini ha chiesto il rinvio a giudizio per concussione. Il discusso imprenditore sandonatese Dario Mengo, costruttore del residence di Bibione, ha raccontato ai carabinieri i suoi rapporti con il legale. In particolare aveva riferito di avergli consegnato 10 mila euro prima e altri 7.500 poi per far ottenere alla Boomerang, il via libera per la realizzazione del residence.

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