Il Comune vende la farmacia

Spinea. La discussione è in programma nel Consiglio di lunedì, si punta a incassare oltre due milioni
SPINEA: FOTO FARMACIA COMUNALE DI SPINEA 27/10/2006 © LIGHTIMAGE -
SPINEA: FOTO FARMACIA COMUNALE DI SPINEA 27/10/2006 © LIGHTIMAGE -

SPINEA. Il Comune vende la farmacia. Se ne discuterà, votando la proposta, nel prossimo Consiglio comunale in programma lunedì, ma i numeri per approvare la delibera ci sono tutti. In via Alfieri, dunque, resterà il servizio, ma non sarà più comunale. Le motivazioni alla base della scelta sono diverse: prima di tutto la cessione della titolarità della farmacia comunale permetterebbe un consistente introito da utilizzare soprattutto per l’estinzione anticipata di debiti del Comune. Si parla di ben 2 milioni e 83 mila euro, che secondo la giunta consentiranno di consolidare un avanzo di bilancio di parte corrente pari a circa 345 mila euro.

Nel concreto questo significa che il Comune avrà risorse da poter utilizzare per garantire sia le manutenzioni ordinarie (strade e scuole soprattutto) sia un potenziamento delle proprie attività istituzionali. Operazioni finora fortemente limitate a causa della notevole diminuzione delle entrate derivanti dal rilascio di concessioni edilizie: basti pensare che in dieci anni le entrate da oneri sono passate da oltre un milione e 200 mila euro a circa 300 mila euro.

Vendendo la farmacia, inoltre, il Comune punta a valorizzare l’elevata professionalità dei suoi addetti, riqualificandoli e ricollocandoli all’interno degli uffici, limitando in questo modo anche le carenze di personale, che in otto anni a Spinea è passato da 118 dipendenti ad appena 92, per circa 28 mila residenti in città. Il Comune, in base a una perizia, ha valutato in due milioni e 655.484 euro il prezzo da porre a base d’asta nella procedura di alienazione del servizio. Secondo la maggioranza, una gestione di carattere imprenditoriale della farmacia comunale potrebbe risultare addirittura più redditizia una volta eliminati i vincoli normativi ai quali soggiace per forza di cose il Comune. «Del resto», spiega il sindaco Silvano Checchin, «il mercato e il convenzionamento obbligatorio con il servizio sanitario hanno da tempo attenuato la funzione sociale delle farmacie comunali. È impossibile oggi per un Comune preservare la redditività di una farmacia in una situazione che registra, primo, la tendenza a un livellamento dei prezzi di vendita dei farmaci, secondo, la pressoché totale scomparsa della preparazione diretta dei farmaci e, terzo, scarse possibilità d’incidere sulla politica dei prezzi per i prodotti diversi dai farmaci».

Filippo De Gaspari

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