Il comandante Finotto va in pensione dopo 31 anni di servizio

SAN DONÀ. Ultimo giorno di servizio per il comandante Marino Finotto che ieri mattina è andato in pensione a 62 anni. Aveva iniziato a lavorare al comando il 19 settembre 1988. Lascia il corpo della polizia locale sandonatese dopo 31 anni di onorato servizio, comandante dal primo febbraio 2017, vice comandante dal 2009.
Oggi commissario capo, una torre e due stelle bordato di rosso come grado sulle spalle, era entrato in servizio quale vigile semplice quando il comandante era il compianto Paolo Bonafini, recentemente scomparso. E’ partito dal basso, dalla strada, salendo tutta la scala gerarchica fino al vertice del comando. Ieri la festa di addio in sala consiliare cui ha partecipato il sindaco, Andrea Cereser, con la giunta, i consiglieri comunali, colleghi della polizia locale e del Comune.
Marino è stato il comandante più vicino alla gente. Residente a Isiata, è stato un funzionario di esperienza e professionalità riconosciute da tutti. Ora sarà sostituito dal vice comandante, Paolo Carestiato, arrivato da Venezia e già operativo nel solco della tradizione, in attesa di un nuovo concorso per il futuro comandante. «Ringrazio per prima cosa i cittadini» ha detto con un filo di commozione Finotto «per come mi hanno considerato in questi anni. La polizia locale è cresciuta molto e io con il corpo. Di recente abbiamo partecipato assieme alla guardia di finanza a un’importante operazione antidroga con il sequestro di un chilo di marijuana dopo un inseguimento tra San Donà e Noventa. Fondamentale è stata in questi anni l’azione di controllo per la sicurezza stradale: in un anno abbiamo accertato ben 180 assicurazioni auto falsificate, tra i primi a specializzarci in questo genere di controlli quando identificammo i primi casi in transito sul territorio di competenza».
Ci sono stati anche momenti difficili per il comandante Finotto che si rivolge alle nuove generazioni di agenti elargendo qualche consiglio di fondamentale importanza per la crescita professionale. «Purtroppo ho rilevato nella mia carriera anche 30 incidenti con esito mortale» continua «Sono stati momenti frenetici e duri per tutti che lasciano un segno per il dolore vissuto assieme ai parenti delle vittime. Ai giovani che si affacciano a questa carriera dico prima di tutto di ricordare sempre che sono al servizio dei cittadini ed è un aspetto che deve essere primario nel loro lavoro quotidiano, assieme alla correttezza nei comportamenti e la professionalità nel servizio». —
Giovanni Cagnassi
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