Il centrosinistra converge su Chiellino la manager candidata della coalizione

La Grande Alleanza prova la carta Chiellino. Ultime ore per decidere. Stasera il tavolo del centrosinistra potrebbe annunciare il nome. Colloqui serrati nelle ultime ore fra i gruppi della coalizione, comitati, movimenti. Tramontata per ora l’ipotesi del rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi, si fa largo l’idea di scegliere una donna.
Il nome più forte sembra adesso quello di Gabriella Chiellino. Nata a Pordenone ma residente a Mestre da tempo. 50 anni, area cattolica, prima laureata in Scienze ambientali a Ca’ Foscari. Ma anche consigliera di amministrazione dell’Acea, la multiutility del Comune di Roma, imprenditrice con una società con sede a Marghera (la e-Ambiente), nel complesso del Vega. Un possibile problema di «conflitto di interessi», quest’ultimo. «Ha fatto lo Studio di Impatto ambientale per il canale Contorta e le grandi navi», rivela Andreina Zitelli. Ma Chiellino «incontra» anche nel mondo ambientalista. «Mi dicono persona seria», dice Gianfranco Bettin, «sul Contorta aveva fatto rilievi critici». Eccola in foto a Roma accanto all’allora presidente del Porto Paolo Costa a presentare il libro della Marsilio «Venezia dal mare», dove aveva curato la parte sulle emissioni delle navi. Nome nuovo, sconosciuto ai più. Donna e giovane. Come suggerito da Massimo Cacciari e dallo stesso Pd, che alla fine ne ha sposato l’identikit.
Basterà Chiellino a mettere d’accordo tutti? Lo si capirà stasera, al termine dell’ennesima giornata di incontri.
Quali le alternative? Sembra allontanarsi anche l’ipotesi Alessandra Taverna, ex presidente del Parco della laguna, moglie di Adalberto Perulli, avvocato che è anche consulente del Comune guidato da Brugnaro. Resta Monica Sambo, consigliera comunale del Pd, ben vista anche dalla sinistra. Ma la maggioranza degli alleati sembra preferire il nome nuovo. Anche Ugo Bergamo si dice possibilista. «Noi volevamo Bugliesi, ma un approfondimento su questo nome e sulla persona è doveroso». Basterà per vincere una corsa che comincia in salita, contro un forte sindaco uscente, e per convincere gli elettori del centrosinistra? La ricetta è quella di una «squadra forte» che dovrebbe aiutare la candidata a realizzare il programma comune. «Il mondo va da un’altra parte», scuote la testa un ex amministratore, «donne, giovani, Sardine, comitati civici. Ci vogliono facce nuove. Noi possiamo dare una mano». Se non si troverà l’accordo su Chiellino – o Sambo – l’alternativa sarebbero le primarie. Ma il Pd veneziano ha fatto capire che i tempi non ci sono. E forse nemmeno la volontà politica di farle. Si ipotizza allora quello che nessuno dice di volere. Cioè una corsa con due candidati al primo turno, che farebbe da «primarie» per poi convergere sul più votato. Con il rischio concreto però che dall’altra parte Brugnaro possa vincere al primo turno, superando il 50 per cento più uno dei voti.
Il cerino adesso sta nelle mani del Pd. Che ha rinunciato a Bugliesi per mantenere l’unità della coalizione e l’alleanza con la sinistra. Adesso difficilmente potrà rompere su un nome che esce dal suo ambito – Chiellino o Sambo – e non è sgradito ai rossoveverdi. C’è anche da recuperare la candidatura solitaria di Andrea Martini, presidente ex pd della Municipalità. E poi convincere comitati e associazioni. «Chiaro», dicono, «che se Chiellino dovesse essere eletta dovrebbe rinunciare a partecipare a gare e progetti che riguardano la città». Un po’ quello che è stato imputato a Brugnaro, che nel 2015 ha avviato un Blind trust per allontanarsi dalle aziende di sua proprietà.
Ma il tempo stringe. Se davvero si voterà in maggio c’è solo un mese per mettere a punto programma e liste in appoggio al sindaco. A cominciare dalla «civica» che dovrebbe supportare la candidata. Dall’unità della coalizione e dalla convinzione nel sostenere il candidato scelto dipenderà l’esito finale della battaglia elettorale. C’è chi scommette che la partita sia molto in salita, e che per questo alla fine i partiti abbiano rinunciato a nomi provenienti dal mondo politico. Chi invece che l’unico modo per farcela sia il «progetto civico» con i partiti a fare un passo di lato.
Come finirà, si potrà capirlo nelle prossime ore. —
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