Il centenario triste di galleria Matteotti

Per la copertura in vetro e acciaio stile Liberty i commercianti annunciano una grande festa. Con il cantiere davanti
Di Mitia Chiarin

Quel 27 ottobre del 1912 Mestre festeggiava in contemporanea due eventi: l’apertura dell’acquedotto comunale pensato da Pietro Crepet e l’inaugurazione della galleria Matteotti, che unì con acciaio e vetro, in pieno stile parigino, i due palazzi realizzati dalla famiglia Toniolo a fianco del teatro che all’epoca era in costruzione e che aprì i battenti con una grande festa e il Rigoletto di Verdi, alcuni mesi dopo, il 30 agosto 1913. Il disegno era quello del professionista di fiducia dei Toniolo, di Giorgio Francesconi.

Cent’anni sono passati, c’è qualche acciacco alla pavimentazione ma la galleria Matteotti resta una “bella signora” e uno degli ultimi esempi di stile Liberty del centro di Mestre, assieme all’Excelsior che ha un futuro di negozio e non più di cinema con l’operazione multisala, in una Mestre che cerca, non senza fatica, di essere città.

Un centenario che rischiava di passare nel silenzio, dimenticato dai più.

Lo ha ricordato un volume in pochissime copie realizzato dagli eredi della famiglia Toniolo, spiega l’amministratore della galleria, Gianfranco Buzzin.

E così è cominciata la corsa per celebrare l’evento che rischiava di passare inosservato in una città sempre distratta quando fa i conti con la sua storia. Coincidenza vuole, che questo centenario della galleria arrivi in un momento di fermento e cantieri. Ricorda lo storico Sergio Barizza: «L’apertura della galleria si legò alla prima chiusura del Marzenego dal ponte della Campana fino all’angolo con via Rosa. Fu quello il primo passo del tombinamento». Il Marzenego, rimasto per decenni sotto l’asfalto di via Poerio, proprio ora torna alla luce con i cantieri decisi dalla giunta Orsoni e non tutti in centro guardano all’operazione con entusiasmo, anzi. Dopo l’allarme pantegane si temono i cantieri che avanzano verso la Riviera e mica tutti apprezzano l’assenza di limpidezza dell’acqua. Temi di attualità al centro oggi della riunione tra assessore ai Lavori pubblici Alessandro Maggioni e categorie economiche cittadine che devono dare un parere sul nuovo arredo urbano.

Timori che accompagnano pure i commercianti della galleria, tutt’ora privata, che si preparano all’ultimo momento ad organizzare la festa. Olimpia Scappini, titolare del negozio “Nostran” spiega: «Abbiamo saputo dell’anniversario pochi giorni fa e ci siamo subito messi a correre per organizzare un festeggiamento degno dell’evento. Ci riusciremo per i primi di novembre con una serie di iniziative che impegnano tutte le attività della galleria. Siamo in un momento non facile, anche a causa dei cantieri di via Poerio, ma speriamo di farcela anche se non per la giornata del 27 ottobre». ll primo negozio che si insediò in galleria, al civico 2, fu Angeloni aperto dal 1927.

Anche il Comune è stato preso in contropiede, ammette l’assessore Tiziana Agostini. «Abbiamo saputo della ricorrenza solo pochi giorni fa. Ci sono talmente tante ricorrenze della Mestre novecentesca che qualcosa rischia di scappare. Inseriremo gli eventi dei commercianti della galleria nel cartellone di “Mestre in centro”. I miei uffici stanno già lavorando alle iniziative per festeggiare i cento anni del teatro Toniolo, spazio costruito dalla omonima famiglia ed oggi parte importante della città. E sicuramente ci sarà uno spazio di ricordo per la galleria», dice. Altri anniversari saranno ricordati entro fine anno: il centenario della nascita del pittore Vittoriio Felisati, a novembre, e poi a dicembre toccherà al decennale della morte di Carlo Preti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia