Il cantautore Fabi sale in cattedra a lezione di creatività

Gazzera, nella sede dell’istituto salesiano con 200 studenti che hanno realizzato l’ipotetica copertina del suo ultimo cd
Di Michele Bugliari
Il cantante Niccolò Fabi incontra gli studenti dello IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia) e discute sulla parola 'indipendente' - nella foto: Niccolò Fabi assieme agli studenti
Il cantante Niccolò Fabi incontra gli studenti dello IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia) e discute sulla parola 'indipendente' - nella foto: Niccolò Fabi assieme agli studenti

Il cantautore romano Niccolò Fabi, ieri mattina prima del suo concerto serale in un Teatro Toniolo da tutto esaurito, ha incontrato 200 studenti nella sede della Gazzera dello Iusve - Istituto universitario salesiano di Venezia. L’iniziativa è stata coordinata dalla professoressa Lucia Ferraro. I ragazzi del secondo anno dei corsi dedicati alla pedagogia e alla comunicazione hanno posto una serie di domande all’artista che ha risposto con grande disponibilità. Gli studenti però hanno avuto anche modo di illustrare la loro creatività attraverso una breve performance di teatro immagine ispirata alla canzone “Indipendente” di Fabi. L’esibizione è stata realizzata come una danza a ritmo di musica da un gruppo di nove studenti (Andrea Guarnaccia, Michele Rostellato, Greta Chiaretto, Chiara Andrighetti, Remo Pertile, Laura Giacchetto, Andrea Cettolin, Samuele Campaner e Sara Naidi). Poi, altri universitari hanno fatto vedere al cantante sette elaborati grafici, realizzati come se i ragazzi coinvolti (Paolo Faricelli, Anna Ronchin, Filippo Gin, Roberto Pighin, Sabrina Pizzo, Gioia Ghezzo, Leonardo Gava, Jaime Fernando Guidado, Nicolò De March, Marco Sabbatucci, Ambra Molinarelli, Valentina Rosara e Beatrice Veneri) avessero dovuto realizzare la copertina del singolo “Indipendente”.

I sette temi grafici sono stati realizzati in alcuni casi singolarmente e in altri a gruppi da 13 ragazzi (. «Siete stati tutti molto bravi», ha commentato l’artista, «e nella performance ho trovato molto efficace l’uso delle maschere bianche e per rappresentare l’io più autentico delle persone e quello più condizionato dai conformismi. Il tema dell’indipendenza però ha stimolato molto anche coloro che si sono dedicati agli elaborati grafici. Alcuni hanno cercato di essere più produttivi, curando soprattutto gli aspetti comunicativi importanti per la copertina di un Cd. Altri, invece, si sono concentrati più sull’aspetto prettamente artistico. Tutti però avete raggiunto ottimi risultati. Spero che il lavoro che avete affrontato vi sia stato utile per sperimentare le tecniche della vostra futura professione». A uno studente che ha detto: «È bello che un artista, come te, si sieda con noi a chiacchierare», Fabi ha risposto: «È giusto che ci siano degli artisti a cui piace la vicinanza con la gente ma anche quelli che appaiono distanti. Da ragazzino ho visto i Police allontanarsi dal concerto in limousine e mi sembravano una leggenda. Poi, recentemente sono stato a cena con Stewart Copeland il batterista della storica band e quando l’ho visto con un pezzetto di cicoria in mezzo ai denti, come i comuni mortali, mi è caduto un mito».

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