Il campus scientifico è realtà lunedì partono le prime lezioni

Investimento da 69 milioni di euro in via Torino, conclusi dopo nove anni quattro dei sei edifici previsti Laboratori didattici aperti dal 13 ottobre, trasferimento a scaglioni per la ricerca. Manca la mensa
Di Francesco Furlan
Inaugurazione del nuovo dipartimento scientifico dell'Università Ca' Foscari a Mestre in via Torino
Inaugurazione del nuovo dipartimento scientifico dell'Università Ca' Foscari a Mestre in via Torino

«È vero, manca ancora una torre, ma si sta molto meglio qui». Michele Bugliesi, direttore del dipartimento di Scienze ambientali, informatica e statistica e dal prossimo primo ottobre rettore di Ca’ Foscari al posto dell’uscente Carlo Carraro, passeggia per il nuovo campus scientifico di via Torino e rende l’idea di un progetto che, non senza polemiche, è arrivato al termine. Ieri è stato il giorno dell’inaugurazione, lunedì l’avvio delle lezioni per i 1600 studenti, con gli oltre circa cento docenti, e 70 tra tecnici e amministrativi dell’area scientifica che comprende i dipartimenti di Scienze ambientali, informatica e statistica e di Scienze molecolari e nanosistemi. «Non appena tutti vedranno aule e laboratori», scherza Bugliesi, «si renderanno conto della qualità che offre questo campus». Progetto dello studio mestrino Mar, nove anni di lavoro scanditi anche dal fallimento dell’azienda che aveva iniziato i lavori, cui è subentrata la Siemens, e un investimento di 69 milioni di euro, di cui 40 ottenuti dal governo, per un intervento che ha compreso un’area di 28 mila metri quadrati. Sono questi i numeri di Ca’ Foscari, che punta su Mestre.

I quattro edifici. Una cittadella della scienza composta da quattro nuovi edifici, più altri due che dovranno essere costruiti. La porta del campus è l’edifico Alfa, di nove piani, quello che più spicca lungo via Torino e dalla cui terrazza si può vedere la città, e in particolare quel Forte Marghera che, in futuro, dovrà essere in collegamento con il campus. L’edificio Alfa ospita, tra le altre cose, la biblioteca, con 134 posti, dove sono già stati trasferiti buona parte dei 35 mila volumi fra libri e annate di periodici, e poi ancora la segreteria per l’accoglienza e l’auditorium, da 240 posti, battezzato proprio ieri per la festa d’inaugurazione. C’è poi l’edificio Beta, il cui tetto è coperto da pannelli fotovoltaici, che ospita i laboratori didattici (come chimica, fisica o bio-tecnologie) a per la ricerca. In centro al campus l’edificio Gamma, sviluppato su un solo piano, sede del centro inter-dipartimentale e infine l’edificio Delta, di quattro piani, che ospita otto aule per le lezioni, e un totale di 641 posti, e altri laboratori di ricerca (in tutto il campus sono 42) tra i quali la clean room, fiore all’occhiello del campus, una camera speciale per gli studi scientifici sul clima. Ai quattro nuovi edifici si affiancano i due edifici preesistenti, Zeta ed Eta, che ospitano rispettivamente il corso di laurea in Informatica e laboratori di ricerca.

Laboratori e mense. L’aspetto dei laboratori - per la didattici e per la ricerca - è quello che accende la discussione nei capannelli di alunni e docenti. I laboratori per la didattica, assicura l’ingegnere Diego Spolaor di Ca’ Foscari che negli ultimi mesi ha seguito l’allestimento del campus, saranno pronti per il 13 ottobre, giorno in cui partirà la didattica di laboratorio. Per quelli riservati alla ricerca il trasferimento da Santa Marta sarà più lento e graduale ma, nonostante le riserve di alcuni docenti sui nuovi spazi di via Torino, dovrà essere in gran parte concluso entro febbraio - lo Spisal ha già detto che quei posti non sono adatti - senza contare che una parte, in attesa di trovare una sistemazione con la nuova torre da costruire, verrà trasferiti negli spazi del Vega di Marghera. Come noto la nuova organizzazione delle sedi universitarie vede per Santa Marta un futuro da residenza studentesca, con 640 posti letto, per un investimento da 43 milioni di euro. Ca’ Foscari ed Esu stanno cercando anche di dare una risposta al problema della mensa - attualmente non c’è - che potrebbe essere ospitata nell’ex mensa della Carive, ora in vendita, di via Ticozzi, a poche decine di metri dal campus, e che potrebbe ospitare fino a oltre duecento studenti. Per arrivare a una soluzione ci vorranno però ancora alcune settimane.

Quello che manca. Sono altri due gli edifici che Ca’ Foscari dovrà costruire nell’area del campus: l’edificio Epsilon, che dovrà essere realizzato nei prossimi tre anni - «cantieri aperti entro la fine del 2015», dice Ca’ Foscari - e sarà destinato ad ospitare laboratori di ricerca e la residenza universitaria, che sarà realizzata nei pressi della rotonda, e che permetterà di ospitare 140 studenti. Nella parte di via Torino, dalla parte del mercato ortofrutticolo, sorgeranno inoltre la nuova sede della Camera di Commercio di Venezia, che andrà a sostituire e unificare le attuali sedi di via Forte Marghera e di Marghera.

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