Il botto oltre il muro bianco poi urla e stridore di freni «Fa freddo ma è l'inferno»

 
MONASTIER.
Dal ponte sull'autostrada prima del centro di Monastier, ieri mattina, si vedevano nella fitta coltre di nebbia due file interminabili di veicoli. Camion enormi, poi auto, accavallate o di traverso. Decine di tamponamenti.
 Alle 9.20 Giuseppe Russo di Milano stava guidando prudentemente per la scarsa visibilità quando ha sentito un botto improvviso e ha inchiodato nel tratto autostradale in località Monastier, in direzione Trieste: «Ho capito subito che stava accadendo qualcosa di grave - racconta - ogni anno percorro per lavoro 150 mila chilometri: non ho mai visto nulle di simile. C'era un muro di nebbia e quell'auto, poco più avanti, schiacciata sotto un camion». E' uno dei primi incidenti accaduti ieri mattina sulla A4, costato la vita dell'automobilista che è rimasto incastrato nell'abitacolo fino a mezzogiorno, prima che arrivasse il medico legale. Proprio sotto il ponte a Monastier, gli operai della ditta Guatelli stavano lavorando con le gru in un cantiere edile di fianco alla carreggiata Est della A4. «Non riuscivamo a capire cosa fosse successo - raccontano ai bordi della A4 - c'era troppo nebbia. Abbiamo sentito le frenate, visto le auto che occupavano le corsie di emergenza. Allora ci siamo resi conto che era un maxitamponamento. L'autostrada si è bloccata subito e anche i mezzi di soccorso non riuscivano ad arrivare perché troppe automobilisti, per la paura, avevano sterzato sulla corsia di emergenza». I soccorsi sono arrivati in breve tempo, nonostante tutto. Prima di Monastier gli addetti della carrozzeria Piave hanno caricato una quindicina di veicoli: «Non ci siamo fermati un attimo - ha detto Andrea Pozzobon - sempre su e giù per liberare la carreggiata». Altrettanto i colleghi della carrozzeria Tre Stelle che si sono spostati verso Noventa e hanno caricato almeno un'altra quindicina di auto. «Abbiamo visto di tutto - raccontano gli operatori della carrozzeria Tre Stelle - gente che gridava e correva in mezzo all'autostrada. In questi casi il panico può essere davvero pericoloso».  I carri attrezzi hanno fatto la spola all'uscita dei caselli per spostare le auto distrutte e cercare di liberare le carreggiate Est e Ovest. Una ragazza toscana si aggirava disperata tra auto e camion in coda: «Non so quanto staremo ancora qui, è stato un inferno. Al freddo con la paura di rimanere schiacciati, sono stati momenti di paura che non dimenticherò mai». Dopo il grave incidente a Monastier ne sono seguiti altri prima e dopo. Quando i veicoli si sono incolonnati tanti automobilisti hanno invaso per paura la corsia di emergenza. Altri lo hanno fatto sperando di uscire dal traffico.  Verso le 8.40 tutti sulla A4 tra Quarto d'Altino e Portogruaro hanno vissuto momenti di orrore e panico. «Quando ti rendi conto che è in corso un tamponamento a catena e altri incidenti a causa della nebbia - racconta un distinto signore di Treviso - non sai se restare in auto o scappare fuori. Questa volta è andata bene, a noi che ci siamo fermati nella nebbia, ma davvero non si vedeva nulla». Avevano tutti il terrore di essere schiacciati da altri tamponamenti a catena. La stradale di Mestre è arrivata in tempo record sul posto e ha bloccato diversi automobilisti che stavano spostandosi sulla corsia di emergenza.  

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