Il bagnino: «Ho tentato subito di rianimarlo, non è servito»
SOTTOMARINA. Si apprestava, come ogni mattina, a prendere servizio sulla torretta numero 35 e viene avvertito della presenza di un corpo che galleggia sull'acqua. Non se la scorderà facilmente la mattinata di ieri, il bagnino di salvataggio della postazione attigua ai bagni “Playa Punta Canna”.
Lui, come ogni giorno, inizia il suo turno di lavoro alle 9.30, quando la spiaggia comincia ad affollarsi. Tutto sembra tranquillo: una bella e serena giornata di inizio settimana. Niente ressa del weekend. Qualche persona che fa una salutare passeggiata mattutina e qualche altra che cerca refrigerio in acqua. «Stavo per prendere servizio sulla mia torretta», spiega, ancora provato dall'accaduto, il bagnino, «quando, d'improvviso, ho visto una signora spaventata sulla battigia. Dopo qualche istante è corsa verso di me e mi ha avvertito della presenza di una persona che stava galleggiando a pochissimi metri dalla riva». L'addetto al salvataggio non ha quindi esitato a precipitarsi dove si trovava il corpo. Ha quindi fatto un tentativo estremo di rianimazione, compiendo le manovre di bls (basic life support).
Dopo il tentativo di rianimazione cardio polmonare, però, ha constatato che, ormai, era troppo tardi e non si poteva fare più nulla. Il bagnino, comunque, ha prontamente allertato il Suem, che è giunto sul posto con un elicottero. Anche i sanitari hanno tentato l'impossibile, ma anche loro senza successo.
Ieri era una bellissima giornata di sole, con il mare piatto. Pare che il 44enne fosse andato in cerca di vongole, i succulenti molluschi che si trovano facilmente sul fondale sabbioso. Dalle prime testimonianze sembra che si fosse alzato alle prime luci dell'alba. I suoi genitori sono alloggiati al camping Miramare, a poca distanza da dove è stato trovato il cadavere e hanno avuto il triste incarico di riconoscere il figlio.
Andrea Varagnolo
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