I saldi partono senza il botto Valecenter e Outlet fanno il pieno

Non è partito con lo sprint il primo giorno dei saldi, in linea con le previsioni delle categorie. Complice la bella giornata, la voglia di mare e la crisi che morde, i centri cittadini non sono stati presi d’assalto, mentre è andata decisamente meglio per i due big dello shopping, l’outlet di Noventa e il centro commerciale Valecenter di Marcon.
Piazza Ferretto. Un po’ di movimento al mattino c’è stato nel “salotto mestrino", ma il pomeriggio non ha portato grandi abbuffate di saldi. All’interno di Cappelletto calzature, gente ce n’è abbastanza, anche se non si vedono le code di un tempo. Nara Camice è abbastanza vuoto, in negozi come Max Mara, non c’è la ressa. Soddisfatte le commesse di Geox: «Questa mattina aprivamo alle 9.30 (ieri, ndr) e c’era gente fuori che ci bussava, arrivata un’ora prima. Per ora non ci lamentiamo, speriamo che le cose proseguano in questo modo». Sconti i negozianti dichiarano di non averne fatti, anche se poi tutti trovano il modo di fidelizzare i clienti, con card, buoni e via dicendo. Laddove fino a venerdì sera si leggeva “vetrina in allestimento”, sono spuntate scritte colorate che mettono in evidenza ribassi ed occasioni. E poi ci sono tutti quei negozi, come Luisa Spagnoli o altre boutique come la Lori, che lavorano con una clientela consolidata, che non spintona durante i saldi. Da qualche parte però, girando per il centro, la fila fuori c’era eccome. È il caso di “Amuvia”, negozio di scarpe di via Ca’ Savorgan, dove per tutta la mattinata la fila non si è mai esaurita. Motivo? Il negozio chiude e svende tutto. All’interno spiegano perché la catena ha scelto di emigrare: «Parcheggio chiuso, pedonalizzazione promessa e mai terminata, strada tagliata dai circuiti, insoddisfazione commerciale che deriva da diversi fattori cui si aggiunge la crisi e l’economia cittadina che non gira». E così la vigilanza faceva entrare due tre persone alla volta e si formava la coda. Anche da Carpisa, di gente se ne vede: «Per ora va bene», dicono a bassa voce, «i clienti stanno attenti ma comperano, ci aspettavamo qualche cosa di più».
Centri commerciali. Se ad Auchan, Panorama e Le Barche, compratori se ne sono visti ma non così tanti, chi non è andato al mare, ha affollato il Valecenter, che per i vent’anni dalla fondazione, ha deciso di tenere aperto fino alle 24. Il tempio dello shopping di via Mattei conta su marchi che tirano come Hollister che spopola tra i teenager, dove per entrare nel weekend ci vuole il bigliettino, e Zara. A catalizzare le famiglie le attrazioni per grandi e piccoli, gli svariati ristoranti e il fresco dell’aria condizionata.
Categorie. «Un inizio tiepido», spiega il direttore veneto di Confesercenti Maurizio Franceschi, «come ci attendevamo e come avevamo pronosticato: gli affari sono andati meglio in provincia, a Mirano e Noale. Questa mattina (ieri ndr) i dati erano vicini a quelli dell’anno scorso, nel pomeriggio si è aggiunto anche il fattore climatico, anche se una volta nonostante il bel tempo, la gente avrebbe rinunciato al mare per i saldi, oggi no. Non c’è stata la febbre all’assalto, bensì un acquisto tranquillo, a rilento. La gente attende, cerca occulatamente. Inoltre, a differenza dei saldi invernali, in estate non si acquistano i capi spalla e c’è meno fidelizzazione. Le vendite di fine stagione rimangono un momento importante per il commercio, ma nessun boom». Cosa ci attendiamo dai saldi? «Poco o nulla», commenta Doriano Calzavara (Confcommercio), «siamo sottotono anche rispetto alle attese, per ora è un flop, poca gente in città, molta in spiaggia, anche i centri commerciali erano abbastanza vuoti, tranne il Valecenter, che rimane l’attrazione del momento».
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