I pontieri diventano stagionali, nove strutture a rischio

Mira. L’appalto è passato a un’altra ditta che ha trasformato i contratti degli addetti a tempo determinato. Dori non ci sta

MIRA. Aperture dei nove ponti di Mira sul Naviglio a rischio a causa della decisione della nuova ditta, che gestirà la manutenzione, di cambiare i contratti dei lavoratori da tempo indeterminato a determinato.

Una decisione presa dall’azienda, che ha vinto l’appalto nei giorni scorsi, contestata dai lavoratori e sulla quale il Comune, con il sindaco Marco Dori vuol vederci chiaro. I ponti sul Naviglio, che i lavoratori aprono e tengono in manutenzione sono i tre di Mira Taglio, il ponte appena risistemato di via Riscossa, il ponte di Piazza Mercato, la passerella ciclopedonale in Riviera San Pietro all’altezza della chiesa di Santa Maria Maddalena, quello di via Sabbiona ad Oriago quello di Malcontenta e la passerella pedonale in località Moranzani alle foci del Naviglio a poco distante da Fusina. A raccontare cosa è successo sono gli stessi lavoratori.

«Finora», spiegano i quattro lavoratori, «eravamo inquadrati con un contratto a tempo indeterminato e non abbiamo mai avuto problemi. La nuova azienda, che ha vinto l’appalto, invece, e non sappiamo il motivo, ci ha riassunti con un contratto a tempo determinato che scade cioè il 31 ottobre, senza dare spiegazioni sul perché . Ci sembra che i nostri diritti siano stati lesi e intendiamo far valere le nostre ragioni chiedendo l’apertura di una discussione. Se però le posizioni dell’azienda resteranno inamovibili, non escludiamo proteste incisive. Chiediamo che il Comune intervenga con la funzione di garante per evitare che 4 persone che hanno dai 40 ai 50 anni, si trovino precari e senza un lavoro avendo famiglie e figli a carico».

Insomma se non si trovasse una soluzione, ci potrebbero essere problemi, sia per le linee di navigazione turistiche, che attraversano il Naviglio da aprile ad ottobre che per gli automobilisti. I lavoratori si sono affidati ad uno studio di consulenza del lavoro, che sta valutando gli estremi per poter intervenire, visto che sembrano profilarsi violazioni normative. Secondo lo studio di consulenza del lavoro, infatti, è “fatto obbligo all’azienda che vince l’appalto,se previsto dall’appalto stesso, di riassumere il precedente personale con il contratto che aveva prima e non con un altro».

Il sindaco promette chiarimenti. «Come amministrazione», spiega, «chiederemo spiegazioni all’azienda di quello che è successo. Siamo molto attenti, infatti, al futuro di questi lavoratori che hanno sempre operato con grande professionalità e delle loro famiglie».

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