I messi comunali a casa della Regazzo

JESOLO. I messi comunali hanno notificato ieri a Donatella Regazzo, presso la sua abitazione, la revoca delle deleghe di assessore. La Regazzo non ha potuto che prenderne atto e ora si toglie qualche...
Jesolo (VE): municipio di Jesolo. 13/11/2000 © Light Image Studio. Morsego.
Jesolo (VE): municipio di Jesolo. 13/11/2000 © Light Image Studio. Morsego.

JESOLO. I messi comunali hanno notificato ieri a Donatella Regazzo, presso la sua abitazione, la revoca delle deleghe di assessore. La Regazzo non ha potuto che prenderne atto e ora si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Per me sarebbe stato più facile dimettermi dalla carica di assessore, ma la mia coerenza politica me lo ha impedito. Credendo a un ideale che va al di là delle idee partitiche, ritenevo di mantenere il mio posto in giunta, come unica donna presente. Il sindaco Calzavara invece, ha fatto la sua scelta, e mi sembra in maniera anche abbastanza arrogante, dal momento che non sono io l’unico membro dell’attuale giunta non in linea con il proprio punto di partenza».

Il sindaco liquida l'ex assessore: «Credo che nessuno ricorderà la Regazzo per il nulla che ha fatto». Ma la Regazzo rincara la dose. «Non basta mettersi un fazzoletto verde nel taschino per essere leghisti - sostiene - certi ideali te li porti dentro, nel cuore, e ho sempre lottato per portarli avanti. L’ideale di questo gruppo è portare più donne in politica per contribuire assieme a chi ci ha ascoltato e condiviso in questi anni, ad amministrare la nostra città. E’ la prima lista di sole donne in Italia del 2012. In concomitanza, il Presidente Napolitano ha auspicato maggiore partecipazione delle donne nell’amministrazione della cosa pubblica fino a pensare, in un prossimo futuro, ad una Presidente della Repubblica donna. Noi vogliamo essere i pionieri in Italia e dare lustro a Jesolo. E’ vero che la nostra proposta di comporre una lista di sole donne era stata presentata inizialmente in sede Lega, ma la risposta, da parte del direttivo provinciale è stata vaga. La sede locale dimostrava scarso entusiasmo e qualche militante si era messo in contrasto con il progetto. Temevo che il passare del tempo, non mi avrebbe consentito di mettere in atto questa nuova opportunità. Nel frattempo l’adesione e l’entusiasmo si allargavano anche a donne di diverse simpatie ed orientamenti politici. Renato Martin - conclude - venuto a conoscenza del progetto, ci ha subito incoraggiato, dimostrando di aver capito i perché del nostro gruppo. E’ stato quindi spontaneo affiancarsi a lui». (g.ca.)

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