I lagunari verso l’Afghanistan in 200 per la missione Nato
Il saluto ufficiale prima della partenza per l’Afghanistan dei lagunari del Reggimento Serenissima sarà il 23 maggio nella caserma Guella di Gorizia, sede della Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, a cui il reggimento appartiene. Entro la fine del mese i militari del Reggimento destinati alla missione saranno completamente schierati. Già un primo contingente è partito. La bandiera di guerra del Reggimento lascerà l’Italia con il comandante del reggimento, il colonnello Roberto Cocco. Complessivamente saranno duecento i Lagunari impiegati nella missione. L’impegno previsto è di sei mesi, ma la missione potrebbe terminare prima. Infatti il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha detto che la missione in Afghanistan andrà chiusa. Quando, non lo ha stabilito.
Per i militari di stanza alla caserma Matter è un ritorno in quel Paese dove sono stati impegnati per sei mesi tra il 2011 e il 2012 nella missione a guida Nato. Si trattava di una forza di intervento internazionale denominata “International Security Assistance Force” e aveva il compito di garantire la tutela dell’Autorità provvisoria afghana insediatasi a Kabul il 22 dicembre 2001, a seguito della cacciata dei talebani. Attualmente in Afghanistan ci sono 800 militari italiani che vengono impiegati per il solo addestramento e per consulenza. Il nostro contingente si è ridotto di oltre tre quarti e oltre agli 800 militari, dispone di 148 mezzi terrestri e 8 velivoli, concentrati per lo più a Camp Arena, la base italiana ad Herat. L’Italia in questo momento ha il comando occidentale dell’operazione “Resolute Support”. In pratica guida un contingente che si occupa dell’addestramento, dell’assistenza e della consulenza alle forze di sicurezza locali.
Ieri il sindaco Luigi Brugnaro ha voluto salutare alla caserma Matter i Lagunari. Il primo cittadino è stato ricevuto dal comandante del Reggimento, il colonnello Roberto Cocco, che guiderà i suoi uomini in missione. Ha detto Brugnaro: «Voglio ringraziarvi per quanto di buono avete fatto per Venezia. Molti di voi sono stati impegnati nell’operazione “Strade sicure” e hanno dimostrato di appartenere davvero a un corpo d’élite. Ora partite per una missione comunque difficile - ha sottolineato - è il vostro lavoro, certo, però voglio dirvi di stare attenti. Siete ben addestrati, siete ben guidati, siete ben allenati, ma la vita è la vita. Poco fa abbiamo consegnato al vostro comandante la bandiera di Venezia e aspetteremo di vederla al vostro ritorno a dicembre, quando faremo una bella festa. Nel frattempo cercheremo di occuparci meglio che possiamo della vostra città».
«Siamo onorati e orgogliosi di portare i vessilli di Venezia in terre così lontane», ha dichiarato il comandante Cocco, «come fecero in passato i nostri antichi predecessori, i “fanti da mar”». —
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