I gioielli degli artisti all’asta on line per la Croce Rossa
venezia
La bellezza arriva in aiuto per dare un contributo all’emergenza. In questi giorni è attiva un’asta di gioielli il cui ricavato andrà a favore della Croce Rossa Italiana per combattere il coronavirus. Entro la mezzanotte di oggi sarà possibile partecipare all’evento benefico sulla pagina Facebook Crown Jewels Funding e scegliere uno dei tantissimi monili. Tra i creatori delle 236 opere ci sono anche tanti artisti veneti, come la veneziana Raffaella Brunzin, il padovano docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia Roberto Zanon, Federico Vianello di origine veneziana e fiorentino d’adozione, Maria Rosa Franzin da Padova, Bruno Pedrosa di Asolo, Emma Francesconi di Treviso, Barbara Uderzo da Vicenza, Clara Del Papa e Laura Visentin da Bassano Del Grappa. I gioielli sonoopere d’arte che gli artisti hanno deciso di donare interamente alla Croce Rossa .
Ogni anello ha una sua storia, raccontata in prima persona dal creatore che ne descrive caratteristiche e forma a fianco della foto. Inconfondibile lo stile di Brunzin che utilizza come materiale le camere d’aria, ma anche la creatività di Zanon che, con il suo anello fucsia a spirale, crea un oggetto raffinato ed elegante. Gli altri non sono da meno. Passione e unicità sono i doni che arriveranno indirettamente anche alla Croce Rossa che in questi giorno è in prima linea per salvare molte vite. Molti invece gli artisti emergenti c come Maria Rosa Franzin (presidente dell’AGC Associazione Gioiello Contemporaneo Italiano), Philip Sajet (che ha sue opere al Rijskmuseum di Amsterdam, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi e molti altri), Bruno Pedrosa (che ha sue opere ai Musei Vaticani a Roma, al Corning Museum di New York e molti altri) e Gigi Mariani (che ha sue opere nella collezione permanente del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze). Le 236 opere sono fino alle 24 di stanotte disponibili, con le modalità che si trovano sulla pagina Fb. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia