I bigliettai hanno patteggiato 2 anni

Cinque dipendenti in servizio per la linea Tronchetto-Lido del ferry accusati di aver intascato 35-40 mila euro destinati alle casse dell'Actv
Un ferry boat Actv
Un ferry boat Actv
 Hanno patteggiato tutti due anni di reclusione ciascuno, ma quattro dei cinque hanno anche risarcito l'Actv con 20 mila euro. Ieri, il giudice dell'udienza preliminare Roberta Marchiori ha letto la sentenza, sancendo l'accordo tra il pubblico ministero Paola Tonini e i difensori. I cinque bigliettai che, stando ai conti dell'Actv, si sarebbero intascati dai 35 ai 40 mila euro per settimana invece che versarli nelle casse dell'azienda comunale dei trasporti, avevano già raggiunto l'accordo con il pubblico ministero.  Inizialmente, la rappresentante dell'accusa aveva respinto la richiuesta dei difensori di Ciro Coppola (54 anni, San Donà), Paolo Mantovani (54, Marghera), Victor Hugo Sari (32, Spinea), Fabio Vianello (57, Spiena) e Guerrino Vianello (58, Lido), ma gli avvocati Renato Alberini, Augusto Palese e Maria Rosa Cozza hanno insistito, soprattutto dopo aver raggiunto l'accordo con l'Actv, che prevede la rinuncia da parte loro di impugnare il licenziamento davanti al giudice del lavoro e un risarcimento di 20 mila euro a testa a favore dell'azienda dei trasporti. A queste condizioni, il pm ha dato il suo assenso. I dipendenti infedeli lavoravano tutti alle biglietterie del ferry boat Tronchetto-Lido. A incastrarli i controlli e le intercettazioni dei carabinieri della polizia giudiziaria, dopo un esposto presentato dal presidente Actv Marcello Panettoni, al quale gli uffici contabili avevano segnalato che proprio in quella tratta nel 2009 gli incassi erano diminuiti del 5 per cento rispetto ai cinque milioni dell'anno precedente.  Così, dal 23 novembre dello scorso anno i militari dell'Arma in incognito hanno cominciato a viaggiare sul ferry, a intercettare i telefoni di alcuni bigliettai e, alla fine, a compiere perquisizioni. Hanno scoperto che Coppola, da quel giorno al 7 dicembre successivo si era messo in tasca i soldi pagati per il biglietto dagli autisti di 38 mezzi, Sari di 43, Fabio Vianello di 34, Mantovan di 18 e Guerrino Vianello di 50. C'era un sesto bigliettaio inizialmente indagato, ma solo per l'incasso del ticket di un mezzo ed è uscito dall'inchiesta. (g.c.)

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