Hotel villa Giulia demolito arriva un palazzo di 7 piani

Jesolo. Continua l’opera di riconversione degli alberghi in appartamenti Disagi alla viabilità nella zona di piazza Trento per l’abbattimento dell’edificio

JESOLO. Riconversioni da alberghi ad appartamenti, l’Aja chiede nuovamente di porre un freno. Una riflessione che nasce dopo una stagione in cui gli alberghi hanno segnato davvero il tutto esaurito quasi sempre, grazie al clima, al prolungamento del calendario scolastico, al fatto che il turismo internazionale abbia abbandonato mete quali Turchia, Grecia, nord Africa.

L’albergo, in particolare se fronte mare, funziona ancora e questo è innegabile. Ma anche quelli nelle “retrovie” possono avere un futuro e un loro mercato dopo un passato che è stato davvero importante sul finire degli anni 50 e 60 in una spiaggia allora nazionalpopolare che scopriva il turismo di massa. Proprio nei giorni scorsi, a due passi da piazza Trento, l’ultimo addio al vecchio hotel villa Giulia, abbattuto dalle ruspe, non senza qualche disagio, con le strade bloccate, commercianti e operatori turistici a osservare innervositi i colpi inesorabili che hanno distrutto la vetusta struttura ricettiva. Al suo posto sorgerà una palazzina, pare di sette piani in altezza contro gli attuali 2. Un piccolo hotel, l’ennesimo, che lascerà spazio ad appartamenti. Jesolo ha avuto punte massime di oltre 500 alberghi sul litorale. Oggi ne mancano all’appello circa 150. Molti di questi erano alberghi troppo piccoli, ben sotto le 50 camere, e magari in seconda o terza fila, e non potevano più reggere il mercato. Altri però potevano magari essere rilanciati con nuovi target. Invece sono diventati residence e appartamenti. Oggi che l’immobile è in crisi, e anche a Jesolo si registrano fino a tremila appartamenti invenduti, qualcuno si chiede se quella inversione di rotta iniziata almeno una quindicina di anni fa sia stata opportuna. Gli appartamenti si vendono con fatica, mentre l’albergo va ancora e molto. «Noi siamo sempre stati contrari alle riconversioni di strutture ricettive fronte mare», spiega il presidente dell’Aja, Massimiliano Schiavon, «ma anche quelle nelle file successive dovrebbero essere ripensate. Strutture dalle 50 camere in su possono ancora tranquillamente essere competitive e ci sono molti esempi sul litorale. Penso ad esempio ad alberghi studiati e concepiti per una clientela più giovane. “Oggi che non esistono più gli ostelli della gioventù”, conclude Schiavon, “i ragazzi potrebbero cercare ancora determinate strutture a prezzi più accessibili e non necessariamente davanti al mare».

Giovanni Cagnassi

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