Hotel di lusso, record di compravendite a Venezia. Nel 2019 affari per 750 milioni di euro

VENEZIA. Venezia e Mestre guidano il mercato delle transazioni di alberghi di lusso in Italia. L’anno scorso in città sono state registrate operazioni per un valore di 750 milioni di euro, il 23% del totale pari a 3, 3 miliardi di euro. Alle spalle di Venezia si sono piazzate Roma (con il 16% del valore delle transazioni), Milano (9%) e Firenze (7%). Il dato emerge in un report realizzato dalla società Ernst & Young (Ey). La società ha analizzato le 67 compravendite avvenute l’anno scorso in Italia, con un incremento vertiginoso avvenuto nel corso degli ultimi anni, che dimostra il crescente interesse per gli hotel di lusso da parte soprattutto di fondi di private equity e di investitori stranieri. Basti pensare che in Italia nel 2015 le transazioni erano state appena 23, con un volume di affari inferiore al miliardo di euro.
Bauer e Cipriani
Venezia risulta quindi la città più attrattiva per gli investitori: oltre 750 milioni di euro il valore delle transazioni (23% del totale) e 1.735 le camere compravendute. Venezia, inoltre, è la città con il valore d’investimento per camera più elevato (430.000 euro). La fotografia scattata a livello italiano spiega che, tra chi compra, gli operatori alberghieri sono quelli più attivi (45% degli investimenti), seguiti dai fondi di Private Equity (26%). Una tendenza che in città sembra essere confermata. Le principali operazioni chiuse nel 2019 hanno riguardato la vendita dell’hotel Bauer, passato dagli eredi della famiglia Bennati a due fondi internazionali: l’americano Elliott e l’inglese Blue Skye. E la vendita, nell’ambito di un’operazione che ha riguardato anche altri hotel di lusso in Italia e che ha visto il gruppo francese Lvmh (Louis Vuitton Moèt Hennessy) acquisire il gruppo Belmond, e quindi anche l’hotel Cipriani alla Giudecca. Un’acquisizione con la quale il gruppo di Bernard Arnault – che a Venezia, attraverso Dfs gestisce anche il Fontego dei Tedeschi, centro dello shopping di lusso ai piedi del Ponte di Rialto – ha voluto consolidare la propria presenza nell’ospitalità di alta gamma.
Il caso di Mestre
Per la prima volta, nel report di Ey, c’è anche un’operazione che si è conclusa a Mestre, e riguarda la vendita, da parte del gruppo austriaco Mtk, dei quattro alberghi costruiti nel nuovo distretto di via Ca’ Marcello. La società dell’imprenditore Ivan Holler ha realizzato, e poi venduto quattro strutture – il quattro stelle superior Leonardo hotel del gruppo Fattal, l’ostello Wombats, gli appartamenti turistici di Staycity e l’albergo quattro stelle della società Plateno, chiamato 7Days – al fondo immobiliare tedesco Deka Immobilien, tra i leader mondiali nel settore del Real Estate. Un’operazione che, secondo alcuni consulenti immobiliari d’esperienza, potrebbe essersi chiusa non lontano dai 200 milioni di euro. Quelli di Deka sono proprietari di più di 500 immobili in 25 Paesi, per un valore di 36 miliardi, e da un paio d’anni stanno guardando con interesse al mercato immobiliare italiano.
Gli investimenti
Investimenti che, stando alle previsioni, saranno in crescita anche per il 2020. Il turismo resta una gallina dalle uova d’oro. A Venezia il tasso di occupazione delle camere è del 72%, con una tariffa media di 238 euro a notte, e un fatturato per camera disponibile di 172 euro, indicatore di riferimento del settore ricettivo. Un incremento, rispetto all’anno precedente, dell’8,2%, che vede anche in questo caso Venezia in testa davanti a Roma, Milano, Firenze o Napoli. Stando a indiscrezioni tra gli operatori del settore i grandi alberghi oggi sul mercato sono il Bauer (di nuovo su piazza dopo l’acquisto dell’anno scorso da parte di Elliot) per il quale pare esserci l’interesse di un operatore estero e il Jw Marriott di Sacca Sessola. Oggi l’hotel è di proprietà di Aareal Bank, che avrebbe però deciso di metterlo sul mercato. —
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