«Ho ucciso mia moglie, venite per favore» La drammatica telefonata ai carabinieri
VENEZIA. «Ho ucciso mia moglie. Se potete venire, per favore». Sono le 7 di domenica mattina quando alla centrale operativa del 112 arriva la telefonata di Antonio Ascione, mandata in onda ieri dal...
VENEZIA. «Ho ucciso mia moglie. Se potete venire, per favore». Sono le 7 di domenica mattina quando alla centrale operativa del 112 arriva la telefonata di Antonio Ascione, mandata in onda ieri dal Tgr Veneto. Il pizzaiolo appare freddo e impassibile. «Cosa ha fatto, scusi?», gli chiede il carabiniere. E lui risponde, senza alcun tentennamento: «Ho ucciso mia moglie. Sono Ascione Antonio, ex marito». Poi aggiunge: «Chiamate un’ambulanza perché respira ancora. Poco». Quando arriverà l’ambulanza dall’ospedale di San Donà, Mariarca Mennella è ancora viva. Il medico rianimatore cerca disperatamente di strapparla al suo destino, purtroppo invano. «Cerchi di prestare soccorso alla signora», incalza il carabiniere, tenendo Ascione al telefono. «Non lo so fare», replica il pizzaiolo continuando ad apparire freddo e lucido anche quando il militare gli domanda cosa abbia fatto. «Tre coltellate», dice.
Prima di telefonare al 112, Ascione si è cambiato gli abiti sporchi di sangue. Dopo la chiamata, scende in strada per aspettare l’arrivo della pattuglia. Abita in via Dante da due settimane e non è sicuro di aver dato l’indirizzo corretto. Poi accompagna i militari nella camera della mattanza e si consegna. (ru.b.)
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