H&M sbarca a San Luca, è festa di campo

di Manuela Pivato
L’abbigliamento low cost sbarca in laguna in una giornata che sembra di primavera e trasforma l’inaugurazione dello store in una festa di campo. Il marchio è quello ormai planetario di H&M che ai suoi 2.300 punti vendita sparpagliati per il mondo ne ha aggiunto uno anche in centro storico, nell’ex palazzetto Standa, poi ex palazzetto Spizzico, e ora palazzotto di abiti e cappotti, magliette e piumini, jeans e collane guanti a prezzi piccoli.
Quattro piani di moda per tutte, ma proprio tutte, con quindici vetrine e quarantanove finestre, giusto per non passare inosservati, che ieri mattina hanno aggiunto un po’ di adrenalina ai ritmi un po’ letargici di campo San Luca. Count dowwn con musica sparata a tutto volume, commesse in maglietta nera in fila davanti all’ingresso, due-trecento curiosi (anzi, curiose) fuori che aspettavano il taglio del nastro. Alle dieci le porte si sono aperte e mille mani hanno iniziato a palpare stoffe, soppesare maglioni, annusare viscose, infilare stivaletti, indugiare su mantelline, skinny jeans, moffole di pelouche, abitini fioriti.
Sprint anche il recupero dell’edificio ottocentesco sul quale avevano messo gli occhi in molti. I lavori di ristrutturazione sono durati 97 giorni e, grazie al progetto curato dallo studio veneziano RetailDesign dell’architetto Paolo Lucchetta, hanno trasformato l’edificio in un bengodi dell’abbigliamento low cost.
Per il suo store in laguna H&M ha voluto il format di fascia più alta, ovvero l’H&M Black, che da ieri ha a sua disposizione 800 metri quadrati di superficie e trenta dipendenti per esprimersi al meglio. Raggiante la Country Manager del marchio per l’Italia, Doris Klein: «Avevamo Venezia nel cuore da tempo e finalmente siamo riusciti ad aprire anche qui. Per ora con la linea donna ma siamo interessati ad aprire anche uomo e bambino».
Il colosso svedese, del resto, non ha certo problemi di numeri: 87 mila dipendenti, un fatturato nel 2010 di 126 milioni di corone svedesi, negozi in quarantun mercati di cui 84 in Italia. Non tutti uguali, però. Quello di Venezia sarà tra i pochi (pochi si fa per dire) che metterà in vendita piccole ma agognate collezioni firmate dai grandi stilisti. Si inizia subito, giovedì 17, con gli ottanta pezzi disegnati da Donatella Versace. Abiti in crepe di seta con bottoni dorati, abiti tunica drappeggiati, abiti in paillettes multicolor, bustier con le stecche e ancora minigonne plisettate, bomber di velluto, leggins, jeans e borchie come se piovesse. Borchie sui sandali con tacco assassino, sulle borse, sui giubbini,
A Parigi e Milano per le collezioni H&M dei grandi stilisti le figlie, le mamme e le nonne si mettono in coda fin dall’alba. In campo San Luca vedremo.
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