Ha ucciso i fidanzati Condanna all’ergastolo per Stefano Perale

Il prof d’inglese è rimasto impassibile nel momento della lettura della sentenza Massimo della pena previsto con il rito abbreviato, eviterà l’isolamento diurno 
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 25.07.2018.- Sentenza Perale per duplice omicidio.Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 25.07.2018.- Sentenza Perale per duplice omicidio. I famiglisri delle vittime.
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 25.07.2018.- Sentenza Perale per duplice omicidio.Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 25.07.2018.- Sentenza Perale per duplice omicidio. I famiglisri delle vittime.



Fine pena mai. Non una lacrima, non una smorfia del viso. Stefano Perale, il prof di inglese mestrino di 51 anni, è rimasto impassibile quando la gip Roberta Marchiori ieri pomeriggio ha letto (a porte chiuse, essendo un procedimento in udienza preliminare) la sentenza con cui è stato condannato all’ergastolo perché ritenuto responsabile del duplice omicidio dei fidanzati trentenni Biagio Buonomo e Anastasia Shakurova, che era incinta.

Che l’ergastolo fosse una delle opzioni, era stato spiegato a Perale dai suoi difensori, gli avvocati Matteo Lazzaro e Nicoletta Bortoluzzi. Di certo si tratta di un caso raro di condanna massima in caso di rito abbreviato, scelto dall’imputato per beneficiare dello sconto di un terzo della pena. In questo caso lo sconto è rappresentato dall’eliminazione dell’isolamento diurno, tenuto conto della somma di tutti i reati contestati dal pubblico ministero Giorgio Gava: duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’uso del veleno, violenza sessuale aggravata su Anastasia tra la vita e la morte, procurato aborto e vilipendio di cadavere. Lo stesso rappresentante dell’accusa aveva concluso per l’ergastolo.

Richiesta accolta dalla giudice che ha letto la sentenza dopo quattro ore e mezza di camera di consiglio, disponendo provvisionali per 1 milione 480mila euro a favore dei familiari delle vittime, costituitesi parti civili con gli avvocati Monica Marchi, Michele Maturi e Raffaele Costanzo: 400mila euro a testa per il padre e la madre di Anastasia e per il padre di Biagio (la mamma è morta), 200mila euro per la sorella di Biagio, 80mila per l’uomo con cui Anastasia era stata sposata e da cui non era ancora formalmente separata.

Provvisionali, va detto, che rischiano di restare lettera morta visto che l’unico bene di proprietà di Perale è l’appartamento del delitto in via Abruzzo, su cui però grava l’ipoteca della banca che aveva concesso il mutuo. L’avvocato Maturi aveva ottenuto il sequestro conservativo dell’immobile che ora sarà pignorato. Poca cosa rispetto a quanto disposto in sentenza dalla giudice. Teoricamente sarebbe possibile avviare la causa civile contro Perale: ipotesi al momento scartata dalle parti civili, tenuto conto dell’assenza di patrimonio da aggredire.

In aula hanno voluto esserci anche i familiari di Biagio, arrivati da Ischia dove vivono, e l’ex marito di Anastasia. I genitori della ragazza sono rimasti in Siberia. «L’ergastolo era quello che volevamo», dicono, misurando le parole in un momento in cui sarebbe facile lasciarsi andare. In mattinata, prima che la giudice si ritirasse in camera di consiglio, in aula si è presentato anche il papà dell’omicida che ha cercato, non riuscendoci, un contatto con i parenti di Biagio.

Nel corso dell’udienza preliminare, il docente è stato sottoposto a perizia psichiatrica, risultando capace di intendere e volere. Tesi contrastata dalla difesa, secondo cui il prof soffre di delirio psicotico. Secondo l’accusa, Perale aveva studiato una trappola mortale per i fidanzati, volendo punire Anastasia che non corrispondeva il suo amore.

Il 17 giugno 2017 aveva invitato a cena i ragazzi, li aveva narcotizzati con un sonnifero nel cocktail, aveva abusato di lei riprendendo gli atti. Anastasia era morta soffocata, Biagio era stato preso a colpi di tubo di ferro. Esausto, Perale aveva infine chiamato il 113: «Non capisco, li ho ammazzati». —



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