“Guerra” per il ristorante Ai Pirati

Il settantenne Giorgio Rigon, stando alle accuse, avrebbe scatenato una vera e propria guerra contro l’attuale gestore del ristorante «Ai Pirati», sulla punta estrema di San Giuliano, luogo in riva alla laguna e frequentato da velisti e vogatori mestrini, ma non solo. Ieri, davanti al giudice monocratico di Mestre Daniela Defazio è iniziato il processo che lo vede sul banco degli imputati: deve rispondere di violenza privata, minacce e danneggiamento, i fatti sarebbero accaduti tra il 2010 e il gennaio del 2012. A denunciarli l’attuale gestore del locale, Vittorio Ircando, che comunque ha deciso di non costituirsi parte civile in udienza.
Stando al capo d’imputazione, Rigon avrebbe cercato di costringere Ircando a mollare la gestione in modo che lui potesse tornare. L’attuale gestore, però, dalla sua avrebbe ben due sentenze del Tribunale di Venezia che gli danno ragione, tanto da aver ottenuto il ristorante grazie ad un decreto di esproprio. Secondo le accuse, l’imputato si sarebbe introdotto più volte nel ristorante abusivamente e soprattutto avrebbe in varie occasioni cambiato il lucchetto della sbarra d’entrata, avrebbe piazzato una catena al cancello e anche sostituito la serratura della porta d’ingresso. Inoltre, avrebbe ostacolato le procedure di pignoramento. Infine, avrebbe minacciato di morte l’attuale gestore e strisciato la carrozzeria dell’automobile. Nel capo d’imputazione si legge che Rigon avrebbe vantato insussistenti diritti sul locale, diritti che gli sarebbero stati negati in ben due occasioni dai giudici.
Ieri, sono stati sentiti dal giudice Defazio alcuni testimoni e ha fornito la sua versione dei fatti anche l’imputato. Quindi, il magistrato ha rinviato l’udienza al prossimo tre marzo per la discussione, interverranno il pubblico ministero e il difensore.
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