Guarda chi si vede, è arrivato lo scoiattolo «Oltre duecento gli avvistamenti in città»

Il bilancio del progetto promosso dal Museo di Storia Naturale. Il piccolo roditore è diffuso a Mestre con una sola eccezione: San Giuliano 

LA STORIA

Fanno capolino tra i tigli di viale Garibaldi, attraversano di corsa il marciapiede di via Trezzo e persino strade a più corsie come la trafficata via Da Verrazzano, saltellano da un ramo all’altro al Bosco di Mestre. Qualcuno inoltre ha preso casa nei giardini delle abitazioni del centro. C’è chi compera noccioline solo per loro, come una signora che risiede in una laterale di via Miranese, che tutti i giorni le porge, di mattina presto, allo scoiattolo che si presenta in giardino. Sono già oltre duecento le segnalazioni arrivate all’indirizzo del progetto “Lo scoiattolo a Mestre”, ideato dal Museo di Storia Naturale in collaborazione con l'associazione Faunisti Veneti, con il supporto del Comune e l’Istituzione Bosco e Grandi Parchi. L’obiettivo è monitorare e tutelare - come spiega Mauro Bon ricercatore del Museo di Storia Naturale - la presenza dello scoiattolo comune in città, nell’area urbana e specialmente nei parchi. A questo scopo in determinate aree verdi sono state installate le cosiddette fototrappole, particolari fotocamere che scattano fotografie e registrano filmati al passaggio degli animali. Vengono inoltre utilizzate delle cassette in legno, contenenti un attrattivo olfattivo per gli scoiattoli, mentre nel bosco si svolgono i cosiddetti “transetti di osservazione”, monitoraggi sul posto all’alba e al tramonto, per calcolare la densità di popolazione. Nell’ultimo anno molti mestrini hanno risposto all’appello. «Sono arrivate moltissime segnalazioni», spiega Bon, «e siamo davvero entusiasti. Sono stati avvistati scoiattoli praticamente ovunque: molti nella zona di Carpenedo Bissuola, nell’area del Bosco, ma anche in centro ne sono stati avvistati diversi, e poi a Favaro, Campalto. Tante le segnalazioni a Marghera e a Chirignago. Paradossalmente l’unico luogo verde dove non sono stati avvistati è San Giuliano. Ci sono scoiattoli che si spingono fino in viale San Marco, ma non ci sono riscontri nel parco, forse gli alberi sono ancora piccoli per loro».

Il progetto aveva anche lo scopo di rilevare l’eventuale presenza dello scoiattolo grigio, scoiattolo di importazione, più grosso, con la coda striata di bianco e senza i “ciuffetti” in testa, specie che invece potrebbe far scomparire lo scoiattolo autoctono. Per ora, però, l’allarme non c’è. «La quasi totalità degli scoiattoli avvistati è nostrana», prosegue Bon, «tranne due scoiattoli fotografati alla Gazzera, che sono scoiattoli esotici, di provenienza asiatica, probabilmente liberati da qualcuno. Abbiamo installato delle foto trappole e li stiamo monitorando, sono casi sporadici, ma servono per capire se ci sono altri focolai». A breve verranno aggiunti dei cartelli che indicano la presenza degli scoiattoli, per pubblicizzare maggiormente l’animale. Aggiunge: «La città da questo punto di vista è vivissima e il riscontro è stato tanto elevato che vorremmo proporre lo stesso metodo che si serve dei cittadini, con due specie di uccelli una volta diffusi e oggi più rari, come il passerotto comune e la rondine, allargando le modalità di segnalazione». —

Marta Artico

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