Guanto robotico e riabilitazione
L'invenzione sarà la tesi di laurea di tre studenti di ingegneria

Da sinistra Modolo Polotto e Flumian
SAN DONA'.
Un «guanto» robotico, azionato da motori, in grado di aiutare i movimenti della mano e permettere così a chi è stato colpito da ictus cerebrale di svolgere la necessaria riabilitazione in modo autonomo, senza l'aiuto di un fisioterapista. L'importante invenzione è stata messa a punto a Vancouver in Canada, ma porta la firma di tre laureandi di casa nostra: Francesco Modulo (25 anni, di Fossalta di Piave), Fabio Flumian (25, di Pramaggiore) e Andrea Polotto (24, di Cordenons). Dopo quella triennale, il prossimo 14 marzo i tre giovani conseguiranno la laurea specialistica in ingegneria dell'innovazione industriale, presso la sede di Pordenone dell'Università di Udine. Grazie al professor Alessandro Gasparetto, i tre giovani hanno potuto svolgere il loro lavoro di tesi alla Simon Fraser University di Vancouver. Qui è attivo il Menrva Research Group, avanzato laboratorio in meccatronica e robotica gestito da un italiano, il professor Carlo Menon. Il prototipo, su cui gli studenti hanno iniziato a lavorare in Italia, è stato messo a punto proprio in Canada, con un lavoro durato 4 mesi e mezzo. «Si trattava di realizzare un sistema robotico in grado di riabilitare la mano dei pazienti colpiti da ictus - spiegano Modulo, Flumian e Polotto - Il sistema doveva essere portabile e leggero, in grado di permettere al paziente di svolgere le normali attività giornaliere. Doveva inoltre rispettare i vincoli di coppia e di velocità caratteristici dei giunti della mano e consentire tutti i possibili movimenti della dita». Ed è così che è stato messo a punto l'innovativo robot, che agisce proprio come se fosse una sorta di «guanto» motorizzato. «Il nostro prototipo riguarda il dito indice, ma può essere applicato anche per il medio, l'anulare e il mignolo. Per quanto concerne il pollice - concludono i tre giovani - abbiamo realizzato solo il modello tridimensionale, mentre il prototipo verrà realizzato successivamente a Vancouver». Una volta perfezionato, il progetto potrebbe essere poi commercializzato. (g.mon.)
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