Gritti, cala il silenzio nell’aula deserta Gli studenti da casa a lezione di Diritto

Mille davanti al computer, ma oggi 250 tornano in classe Il vicepreside: «La vera incognita è la tenuta della rete»   

/ MESTRE

Il vociare degli studenti lascia il posto al silenzio. I corridoi che sono andirivieni di ragazzi, con il rumore dei passi, delle corse e delle risate, sembrano l’interno di un albergo di mare in pieno inverno. C’è un silenzio irreale all’istituto Gritti di Mestre.

Il parcheggio è insolitamente vuoto. Mancano gli studenti, ieri tutti a casa per questo parziale ritorno alla didattica a distanza. È la terza ora. Osvaldo De Dominicis, docente di Diritto, tiene la lezione in un’aula completamente vuota. Davanti a lui una ventina di banchi e di sedie, anch’essi completamente vuoti. I ragazzi sono a un metro dai suoi occhi, i loro volti uno a fianco all’altro, nel rettangolo dello schermo del computer. Pronuncia i loro nomi, uno a uno, segnando le assenze sul registro elettronico. Ma davanti a lui non c’è nessuna mano alzata. Solo delle voci flebili, distorte dal microfono nelle camerette: «Presente». Prima di silenziare immediatamente il dispositivo, per non disturbare.

Alle spalle non c’è la cartina dell’Europa, come in tutte le aule italiane. Ci sono i poster dei cantanti, i volti del calciatori. Le fotografie delle vacanze, quando ancora Covid, per noi, non significava nulla.

Oggi, in parte, al Gritti cambierà musica, con il ritorno nelle aule di un quarto degli studenti, circa 250, mentre gli altri 750 continueranno a seguire le lezioni dal salotto, dalla cucina, dalla camera da letto. «Si dice che i ragazzi farebbero di tutto pur di non andare a scuola e in parte è vero. Eppure, nello sperimentare un quadrimestre trascorso totalmente a casa, hanno sperimentato anche la mancanza della scuola. Così come noi abbiamo sperimentato la mancanza dei nostri studenti», spiega Salvatore Rafaniello, vicepreside e insegnante di Economia aziendale. «Speriamo che questa sia solo una parentesi e che i ragazzi possano tornare al più presto in aula, perché la relazione tra coetanei e il contatto fisico sono importanti tanto quanto le lezioni».

Il Gritti era stato uno dei pochi istituti della provincia a non ricorrere alla didattica a distanza in questo primo mese di lezioni. Le classi inizieranno ad alternarsi in classe da oggi, con turni giornalieri, mentre continuerà a essere prevista la presenza a scuola degli studenti disabili. «Le lezioni a distanza dovranno necessariamente durare 45 minuti, perché seguire una spiegazione attraverso lo schermo di un computer è sicuramente impegnativo», spiega Rafaniello.

L’incognita è la tenuta della rete. «I tecnici hanno dato parere favorevole, speriamo abbiano ragione. I computer migliori, quelli acquistati più di recente, si trovano nei laboratori, infatti stiamo pensando se sia il caso di spostarli nelle aule. E poi stiamo attendendo che ci arrivino le webcam che abbiamo ordinato. Un’altra questione riguarderà poi la disposizione degli insegnanti nelle aule, affinché non si disturbino tra loro nel fare lezione. Diciamo che navighiamo a vista».

La campanella della prima ora suonerà già alle 8 e non alle 9, come sembrava richiesto dall’ultimo Dpcm. «Posticipare l’ingresso non avrebbe avuto senso», spiega Maria Chiara Rossi, seconda collaboratrice del dirigente. «Ci sono molti studenti che arrivano da fuori Mestre e che, anche con l’inizio delle lezioni alle 9, sarebbero arrivati alle 8, nell’assenza di corse successive». In questo scenario, i docenti tengono a rivendicare la bontà del lavoro fatto fino a questo momento: «Finora non abbiamo avuto più di cinque o sei casi di positività tra i nostri ragazzi, tutti a partire da contagi avvenuti oltre le mura scolastiche. Il fatto che il problema non sia la scuola appare evidente», conclude il vicepreside. —

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