«Grazie Pontel, politico galantuomo»

Si sono ritrovati in un centinaio nel chiostro del cimitero di Venezia per l’ultimo saluto a Gianfranco Pontel, l’ex soprintendente della Fenice, ex assessore comunale, fondatore e presidente di Assonautica, scomparso lunedì scorso all’alba dei 77 anni, sconfitto dalla malattia. C’erano autorità, ma soprattutto amici, giunti un po’ da tutta Italia.. È stata una cerimonia semplice, asciutta. «Così l’avrebbe voluta lui», spiega Matteo Dusconi, suo portavoce ad Assonautica che Pontel sognava di far diventare una struttura a respiro mediterraneo. «Gianfranco se n’è andato nei giorni delle stelle cadenti e così noi lo ricorderemo con più facilità e affetto».
La vedova del poeta Franco Belgrado ha recitato una poesia del marito dal titolo emblematico, «Venezia mio sogno».
Presenti la compagna Bianca Scarpa, la figlia Rossella, un rappresentante della Sovrintendenza della Fenice, vari esponenti di Assonautica, il consigliere Belcaro; è toccato al vicesindaco Sandro Simionato ricordarlo con un breve intervento: «Non l’ho conosciuto personalmente», ha detto, «ma in lui ho riconosciuto un politico raffinato, un uomo di cultura, un artefice di innovazioni alla Fenice e alla Biennale, un indimenticato amministratore del nostro Comune, fedele all’idea di socialismo al punto da rinunciare alla sua attività professionale pur di abbracciarne gli ideali. Animanto da u7n amore sincero per Venezia, è stata la cultura il fil rouge della sua intensa attività che lo ha portato ai massimi vertici degli enti culturali veneziani. Attività segnata da momenti drammatici come il rogo della Fenice nel 1996, quando Pontel era soprintendente dell’ente lirico, sopportando con dignità tutta la responsabilità della carica e lo sconcertro nel vedere il teatro andare in fumo. Ma fu proprio lui protagonista della rinascita della Fenice “dov’era e com’era”. Da ultimo la passione per la nautica e la nascita di Assonautica, la sua creatura, nata per promuovere la nautica da diporto sostenibile. Pontel era un politico galantuomo, sempre animato dalla diligenza del buon padre di famiglia. Grazie per il tuo impegno».
Il corpo di Pontel sarà cremato e le ceneri disperse, per sua volontà, nelle acque dell’Adriatico. (g.b.)
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