«Gravi ritardi sull’M9 E’ tempo di porvi rimedio»

Giorgio Orsoni ieri mattina è partito per Chicago, in Illinois, ospite dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Ma il sindaco fa parlare di sé anche da assente. Lunedì, infatti, ha scritto al presidente della Fondazione Venezia, Giuliano Segre, e per conoscenza al presidente della Regione Luca Zaia, per porre un bell’altolà all’ottimismo sul museo M9. Nella lettera, infatti, il sindaco, che resta il grande scettico sull’operazione culturale, pur usando parole formalmente gentili, parla di un «ritardo complessivo di circa 16 mesi sull’intervento programmato» dalla fondazione per la realizzazione del nuovo complesso museale, una operazione economica da 90 milioni di euro. Il riferimento è ai risultati della commissione di vigilanza del 9 febbraio scorso in Regione.
Il ritardo di 16 mesi «è qualificabile – scrive Orsoni – come inadempimento rispetto agli obblighi assunti nell’accordo di programma stipulato in data 15 dicembre 2009». Un accordo di programma, sottoscritto proprio da Fondazione, Comune e Regione Veneto.
All’epoca gli attori furono Segre, Cacciari e Galan. E per questo oggi il sindaco invia la missiva anche a Zaia.
«Ti invito – conclude il sindaco rivolto a Giuliano Segre – pertanto a volermi informare con cortese urgenza con quali modalità la Fondazione intende porre rimedio a tale situazione di inadempimento ed, ove possibile, come intende garantire il buon esito dell’operazione, in conformità degli impegni assunti». Insomma, nonostante l’arrivo in commissione Cultura la scorsa settimana dello staff al completo della Fondazione Venezia per presentare il progetto ai consiglieri comunali (assente la giunta), la questione M9 per Orsoni è una partita tutta aperta. E lo scontro a distanza con Segre continua.
Il sindaco avvocato parla di «inadempimento», rispetto all’accordo di programma, proprio mentre Fondazione e Comune sono alle prese con la difficile partita della convenzione da firmare per consentire il via ai cantieri del museo, tra via Brenta Vecchia e via Poerio.
Giuliano Segre, per ora, non replica. Dal suo staff spiegano che non ha ancora letto la lettera. Ma la politica reagisce.
Claudio Borghello, capogruppo del Pd che appoggia Orsoni, manda un messaggio chiaro al sindaco: «Basta litigare sull’M9, tutti i partiti vogliono questo progetto che è nel programma di governo. Se il sindaco ritiene che non è stato rispettato l’accordo di programma dovrebbe venire a dirlo in Consiglio comunale, visto che il mandato di firma l’ha dato il Consiglio. E poi dovrebbe andare a controllare i tempi di attuazione di tantissimi altri accordi di programma come quello del Sfmr. Non sono il difensore del progetto M9, ma in commissione Segre è venuto a motivare i ritardi, abbiamo sentito che vogliono andare avanti. Ebbene, si vada avanti.Le parti si mettano d’accordo, perché c’è un interesse pubblico superiore di quel progetto, anche se lo fanno i privati. Basta con le contrapposizioni che rischiano di farlo ritardare o fallire. Il sindaco non tiri fuori questioni di lana caprina».
Analoghi commenti dall’opposizione di centrodestra. «Il sindaco che si scaglia contro l’M9 dovrebbe fare lo stesso con tutti i piani urbanistici fermi in città», dice Centenaro (Pdl). E Boraso (Civica): «Fa bene a chiedere informazioni ma dovrebbe farlo su tutto, mentre su tante questioni si stendono veli pietosi. Temo vada a senso unico». Prova a stemperare la polemica il vicesindaco Sandro Simionato: «Il testo della convenzione è già stato scritto, ci sono passaggi che sono alla reciproca attenzione. C’è ottimismo sulla firma e dopo aver definito il contenitore si potrà andare a chiudere il cerchio sui contenuti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia