Gratuita la dispersione delle ceneri

Ma i non residenti sborseranno 350 euro per spargere i resti in laguna
Un funerale al cimitero di San Michele Il Comune ha stabilito il tariffario per la dispersione delle ceneri in laguna
Un funerale al cimitero di San Michele Il Comune ha stabilito il tariffario per la dispersione delle ceneri in laguna
 Dispersione delle ceneri: ai veneziani non costerà nulla spargere i resti dei propri cari in mare, laguna o nell'area recintata del Bosco di Mestre. I non residenti, invece, dovranno pagare 350 euro. Se però risultasse troppo doloroso il far da sé, ci si può affidare ad un cerimoniere di Veritas, alla tariffa di 45 euro l'ora. Dopo la modifica del Regolamento comunale che ha accolto una richiesta diffusa, il Comune ha ora stabilito le tariffe che faranno diventare realtà - entro l'estate - la possibilità di disperdere le ceneri dei defunti, in natura o in campi del cimitero. Non certo in Bacino di San Marco.
 Disperdere le ceneri nelle aree cimiteriali individuate all'interno del cimitero di San Michele, di quello di Mestre e Marghera costerà 100 euro ai residenti e 227,29 ai non veneziani. Sarà, invece, possibile disperdere gratuitamente le ceneri dei propri animali di compagnia. Nello stabilire le tariffe - così come per i matrimoni o i trasporti pubblici - il Comune ha deciso di «determinare la tariffa agevolando i cittadini residenti del Comune di Venezia rispetto ai non residenti».  Temi che inducono i vivi a pratiche scaramantiche, ma che invece stanno a cuore a chi ha perso un proprio caro: oggi, le cremazioni non raggiungono il 20 per cento, ma è una pratica che sinora ha risentito proprio anche dell'impossibilità di disperdere le ceneri in natura, anche se non sono certo leggende metropolitane quelle che di tanto in tanto narrano le cronache, con vedove e figli che hanno attraversato il mondo per spargere (finora illegalmente) i resti dei propri congiunti a Venezia.  Certo, il nuovo regolamento voluto dall'assessore all'Ambiente Bettin non concede un laissez-faire.  Innanzitutto, le ceneri non possono essere disperse all'interno dei centri abitati: niente Bacino San Marco, appunto. Lo si può fare in giardini e campi privati con il consenso dei proprietari - che non potranno mai farsi pagare - ma solo al di fuori delle città. Il Comune ha individuato aree ben precise: in mare, a 700 metri dalla costa; in una parte della Laguna nord accanto al cimitero di San Michele; nel Bosco di Mestre nell'area dietro al monumento commemorativo del Bosco di Zaher.  Il nuovo piano tariffario è stato dichiarato dalla giunta immediatamente eseguibile «stante l'urgenza»: la pubblicazione dell'albo pretorio scadrà il 28 maggio, rendendo così finalmente operativo il nuovo servizio, che prevede però anche altre regole da rispettare. Così, ad esempio, se i congiunti vorranno disperdere da soli le ceneri - rinunciando al servizio del cerimoniere - dovranno farne richiesta all'Ufficio di Polizia mortuaria: cremazione e dispersione sono possibili sulla base di una disposizione testamentaria o, in assenza, di una decisione del coniuge o dei parenti prossimi, in quest'ultimo caso a maggioranza dei pari gardo.  A dieci anni dalla legge 130/2001 che ha depenalizzato «la dispersione delle ceneri autorizzata dall'ufficiale di stato civile» e a solo un anno dalla legge della Regione Veneto che - nel marzo 2010 - prese finalmente atto delle nuove disposizioni, il Comune di Venezia è uno dei primi in Italia regolamentare la materia. Sarà anche possibile inumare un'urna biodegradabile (250 euro il canone per 5 anni, più 48 per il servizio) o apporla su una tomba (gratuito in campo comune, 100 euro in campo pagante).

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