Governance partecipata ed eco-welfare, un progetto di Ca’ Foscari per i soggetti fragili
Il programma finanziato con 3 milioni coinvolgerà 12 organizzazioni pubbliche e private di Italia, Austria, Germania e Slovenia

Una società coesa è una società in cui anche i gruppi più fragili possono partecipare pienamente alla vita pubblica.
Cruciale è il loro coinvolgimento nel processo decisionale che li riguarda. Ma come attuare davvero un coinvolgimento dei gruppi solitamente ai margini della società, come immigrati e rifugiati? L’Università Ca’ Foscari dedica a questo tema un progetto europeo che vede coinvolte 12 organizzazioni pubbliche e private di Italia, Austria, Germania e Slovenia.
Il progetto “Governance Enhancement for Cohesive Societies” (GEtCoheSive) è stato finanziato dal programma Interreg Central Europe con quasi 3 milioni di euro.
Inizierà nella primavera 2023 e durerà 3 anni, nel corso dei quali le organizzazioni coinvolte coopereranno per mappare le esperienze di governance partecipativa in quattro città (Berlino, Parma, Vienna e Lubiana), per poi progettare e realizzare nuove pratiche di democrazia deliberativa e partecipativa attraverso la mediazione di organizzazioni del terzo settore che sono parte del partenariato.
Queste sperimentazioni avranno come temi di discussione e deliberazione due ambiti di policy: l’accesso alle politiche di welfare locale e le politiche legate al cambiamento climatico, in particolare le politiche di eco-welfare, ovvero la dimensione sociale delle politiche ambientali.
“La governance, cioè le dinamiche di interazione tra attori pubblici e privati nel processo di produzione delle politiche pubbliche, non è un puro meccanismo tecnico di coordinamento: trasmette valori e visioni del mondo che influenzano l’accesso e l’utilizzo dei servizi pubblici da parte dei cittadini - spiega Francesca Campomori, professoressa di Scienze politiche a Ca’ Foscari e coordinatrice del progetto - Per questo, la sfida che il progetto si pone è quella di far entrare in queste arene di scambio e dibattito gruppi che solitamente tendono a rimanere ai margini della vita pubblica. Le lezioni che scaturiranno dalle azioni pilota nelle quattro città partecipanti verranno discusse con le autorità politiche e si trasformeranno in piani d’azione che le autorità si impegneranno ad utilizzare”.
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