Gondole sarde per la finta Venezia «Incredibile, la storia va tutelata»

Veduta aerea della città e il rendering della finta Venezia a Baku
Veduta aerea della città e il rendering della finta Venezia a Baku
 
Gondole elettriche a motore. Per la Venezia finta stile Las Vegas in costruzione a Baku, in Azerbaigian. E' l'ultima novità dell'estate. L'incubo che si avvera: il simbolo di una città e di una cultura millenaria ridotto a giocattolino per turisti di bocca buona. Non è uno scherzo, perché i Cantieri Nautici Asinara di Porto Torres hanno ricevuto in questi giorni dai petrolieri dell'Azerbaigian un ordine di 16 nuove imbarcazioni. Saranno in plastica, dotate di motore e piuttosto kitsch, lunghe 5 metri, meno della metà degli «originali» e potranno portare quattro turisti senza bisogno del gondoliere.
 In passato c'era stata Las Vegas, palazzi finti e piccola Venezia. Gondole vogate da «gondolieri» in carne e ossa. Poi i tentativi di «plastificare» la barca più famosa del mondo, subito respinti. Adesso le ordinazioni in serie a Porto Torres. Oro che cola per i cantieri sardi, che salutano la commessa con entusiasmo. Indignazione e un po' di orrore per gli artigiani veneziani che da anni si spendono per far capire l'importanza della tradizione artigiana. «Mi vien da ridere, perché al ridicolo non c'è limite», dice Roberto Tramontin, titolare dello storico squero di Ognissanti che le gondole di qualità le produce lavorando a mano il legno con gli antichi attrezzi, «sarebbe come se noi provassimo a fare il pecorino sardo con le alghe della laguna. Ma siamo matti? Ognuno deve fare il suo mestiere. Io i taxi non li so fare e faccio le gondole. Non si impara in cinque minuti, ci vuole una vita. Queste cose non dovrebbero essere permesse. Comunque, non possono nemmeno chiamarle gondole. Sono giocattoli per turisti, come quelli che già funzionano a Macao, in Cina, dove il parco divertimenti è ancora più grande di quello di Las Vegas». Saverio Pastor, presidente del Felze si batte da anni per la tutela degli antichi mestieri legati alle barche e all'acqua. Gondole e barche in legno, ma anche forcole fatte a mano, sculture e attrezzi preziosi per la guida della barca. «Una cosa incredibile», dice, «bisogna tenere alta la guardia. Non si può pensare che le gondole possano essere fatte in plastica e con lo stampo». Cultura che resiste. Nonostante i tentativi di «modernizzare», con la plastica - più economica e meno bisognosa di manutenzione - al posto del legno, non solo nelle barche ma adesso anche nelle bricole e nei pali di ormeggio, nelle forcole e delle decorazioni. «A Baku si tengano le gondolette in plastica», dice Pastor, «noi qui tuteliamo la tradizione del legno».

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