Gli amici dell’aggressore su Fb «Non può essere stato lui»

CAVALLINO. A Cavallino-Treporti non tutti sono convinti che sia proprio il 35enne, Luca Fabbro, l’aggressore della notte del 14 agosto ai danni del 24enne di Pianiga, Daniele Bariletti. Nonostante...
CAVALLINO. A Cavallino-Treporti non tutti sono convinti che sia proprio il 35enne, Luca Fabbro, l’aggressore della notte del 14 agosto ai danni del 24enne di Pianiga, Daniele Bariletti.


Nonostante la gravità dell’accaduto, i filmati della discoteca e i testimoni, e le comunicazioni ufficiali degli inquirenti che, dopo un’accurata indagine, hanno annunciato di aver identificato l’accusato dell’aggressione in discoteca che ha fatto il giro d’Italia, le principali perplessità sono state evidenziate soprattutto da chi conosce da vicino Luca Fabbro. L’annuncio infatti che la caccia al responsabile era finita sulle orme del 35enne di Cavallino-Treporti, gran lavoratore nel settore edilizio, con un passato Rasta e precedenti specifici dello stessa tipologia, addirittura un anno esatto prima, a Ferragosto del 2016, invece di scatenare la condanna generale come accade spesso di questi tempi, ha dato invece luogo ad un turbinio di messaggi in sua difesa, botta e risposta in chat, ma anche post su Facebook.


Nonostante nessuno neghi il passato “turbolento” dell’interessato, fra i suoi amici più intimi c’è chi afferma che proprio in quei giorni il presunto aggressore sarebbe stato assolutamente impedito a commettere un atto di questo genere per un forte mal di schiena che lo costringeva a letto. «Troppi giudici, troppe sentenze sputate, le cose bisogna saperle, prima di giudicare una persona», avverte F.E. su Facebook commentando un post dove si condanna fermamente l’aggressore senza ancora conoscerne l’identità. Lo stesso internauta sul medesimo tema poi ammonisce: «attenzione a cosa scrivete prima di sapere la verità, la parola è come gettare un sasso, una volta lanciato non ritorna più indietro. . !». All’annuncio dell’identificazione fra gli amici del 35enne c’è chi reagisce così: «tanto casino», scrive J.G. «per un giovane che era a casa a letto». In molti fra quelli che lo conoscono inoltre si sono stupiti della sua presenza nella discoteca Vanilla Club, locale che non risponderebbe ai gusti di Fabbro, anche se qualcuno ha ammesso che proprio quella sera, dopo un passaggio in un chiosco di Ca’ Savio, il 35enne fosse diretto proprio a Jesolo.


Francesco Macaluso


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