Giusto a Zabotti «Ritira le dimissioni il ciclo non è chiuso»

INVIATO AD AMALFI. «Allenatore ed equipaggio hanno tutta la nostra fiducia. Li incontreremo nei prossimi giorni. Purtroppo la gara è andata male. Dovremo analizzare i motivi, capire se si è concluso un ciclo o se è stato un incidente di percorso. Io propendo per la seconda ipotesi». Giovanni Giusto, delegato del sindaco per le regate e presidente del Comitato veneziano del Palio, non vuol nemmeno sentir parlare di dimissioni. Il direttore tecnico Stefano Zabotti le ha comunque offerte, spinto dalla delusione pochi minuti dopo l’arrivo della regata dei galeoni. Dove la favorita Venezia è arrivata ultima, al quarto posto, come non succedeva da anni. «Io finisco qui la mia esperienza», ha dichiarato a caldo.
Alla sua guida il galeone veneziano ha conquistato tre successi consecutivi negli ultimi tre anni, un secondo posto ad Amalfi nel 2012. Fino alla disfatta di domenica. «Abbiamo preso una bella lezione. Colpa nostra, bisogna imparare».
Tempi da record, affiatamento e allenamenti che lasciavano ben sperare. Poi in gara qualcosa si è rotto. Colpa dell’acquazzone e del mare mosso, onda lunga che spingeva le barche verso riva. Oppure il nervosismo per l’accoglienza che i tifosi amalfitani hanno riservato alla barca veneziana. Dopo lo stupido incidente del 2015, quando subito dopo la vittoria i veneziani avevano deriso gli amalfitani con foto e frasi volgari su Facebook.
Jacopo Colombi ha chiesto scusa dal palco, domenica sera, il sindaco di Amalfi gli ha stretto la mano, la gente ha perdonato. Non così qualche esagitato tifoso, che a fine gara ha lanciato bottigliette contro i veneziani. E ha continuato gli insulti su Facebook.
Ieri mattina anche uno strano incidente. Con gli armadietti dei figuranti forzati ad Atrani, la denuncia ai carabinieri.
Non basta comunque per spiegare una prestazione quasi imbarazzante. I veneziani sembravano le controfigure dell’equipaggio dello scorso anno. «Abbiamo forse preso gli avversari sottogamba», commenta Maurizio Crosara, che di edizioni del Palio ne ha fatte tante, «forse la sconfitta è cominciata proprio nel 2015, dopo la vittoria. Non siamo riusciti a mantenere un ritmo elevato». Partenza lenta, recupero che non è mai arrivato. Fino a cedere completamente nel finale, lasciando passare avanti anche Genova. Gli atleti di Amalfi hanno compiuto una rimonta strepitosa, superando Pisa fino ad allora al comando negli ultimi 500 metri. Festa grande fino a notte in tutta la costiera con fuochi d’artificio e botti. Per Venezia adesso comincia la lunga riflessione. Che dovrà portare il nuovo comitato a decidere sul futuro per tornare a vincere nel 2017 a Pisa, sulle rive dell’Arno.
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