Gemellaggio tra Venezia e Le Havre sul filo di Monet
Il punto di incontro tra le due città è la mostra in corso fino al 31 agosto all’M9 di Mestre “Arte salvata. Capolavori oltre la guerra dal MuMa di Le Havre”, ma l’intesa riguarda anche la portualità

Un gemellaggio sul filo di Monet, dal patrimonio culturale alla portualità. Giovedì 17 luglio mattina a Ca’ Farsetti il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il sindaco della città francese di Le Havre Edouard Philippe hanno firmato una lettera di intenti che unisce le due città. Il punto di incontro è la mostra in corso fino al 31 agosto all’M9 “Arte salvata. Capolavori oltre la guerra dal MuMa di Le Havre”, che intreccia la memoria delle due città colpite entrambe dai bombardamenti del 1944.
«È un percorso di amicizia», sottolinea il primo cittadino Brugnaro, «vogliamo incoraggiare relazioni e scambi, partendo da quella voglia di riscattarsi nel dopoguerra. È importante fare rete tra città, perché possano nascere legami oltre la politica, che riguardino imprenditori e studenti».
Il gemellaggio, infatti, non riguarda solo il patrimonio culturale e lo scambio in questo senso, ma guarda anche alla portualità. «Le Havre è il porto più grande della Francia, dobbiamo ricordarlo agli amici di Marsiglia», afferma il primo cittadino di Le Havre Philippe, «questo ci pone di fronte a sfide importanti. Come riuscire a conciliare il porto e il turismo, con un numero sempre crescente di navi da crociera. E ancora come adattare il porto ai cambiamenti climatici».
Philippe ha ricordato che proprio Claude Monet, da Le Havre si è poi spostato a Venezia, portando l’Impressionismo e dipingendovi 37 tele. Una strada che si vuole rintracciare oggi con il gemellaggio.
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