Giudecca, la topetta in legno nata nei mesi dell’emergenza agli ex cantieri Lucchese

Alberto Vitucci
Si possono costruire barche in legno di qualità, degne della tradizione lagunare, anche in tempi di coronavirus. Varata ieri nel cantiere Maschio della Giudecca una topetta costruita interamente in legno. Un piccolo gioiello inaugurato proprio nel primo giorno di avvio della Fase 2. «Abbiamo lavorato sodo nei giorni della pandemia, naturalmente prudenti e protetti», spiega il titolare del cantiere, Mario Bullo, «e adesso siamo davvero soddisfatti». Un segno che la produzione di qualità può andare avanti. Il cantiere Maschio è nato nell’area industriale dell’ex cantiere Lucchese, alla Giudecca. Fabbrica di navi chiusa a metà degli anni Novanta. Adesso rilanciata con coraggio da un gruppo di piccoli imprenditori. Ospita nell’area Lucchese il cantiere Chia, lo studio di progettazione Ammiana, Alilaguna, Pitteri impianti. E, appunto, il cantiere-falegnameria Maschio.
Bullo e i suoi dipendenti, Alessandro Vianello e Alessandro Fabris, hanno realizzato in due mesi un bell’esemplare di barca in legno. Una “topetta” dai fianchi arrotondati e dalle finiture di qualità. Dimostrazione che le energìe e le eccellenze in città ci sono. Come in questi giorni ripetono gli artigiani dell’associazione “El Felze”, diretta da Saverio Pastor, con remeri, fabbri e artigiani, i cantieri di Crea, Dei Rossi, Tramontin e Tamassia. Forza lavoro di qualità che chiede strada. E anche aiuti, almeno nel fronteggiare questo terribile momento di crisi. «È ora di passare dalle promesse ai fatti», dice ad esempio Roberto Paladini, segretario della Cna veneziana, defiscalizzando gli utili di impresa fino a dicembre». Iniziative in cantiere per rilanciare un’attività che può dare lavoro. E che va nella direzione di una “mobilità sostenibile”, realizzando imbarcazioni in legno e in un prossimo futuro anche motori elettrici e non inquinanti. «Costano un po’ di più, è chiaro», spiega Bullo, «ma queste barche sono mobili fatti a mano, dalle rifiniture di qualità e dalla lunga vita se tenuti con cura». La plastica, che ha invaso ormai la laguna con barchini fatti con lo stampo, è un’altra cosa. Meno elastica nell’impatto con le onde, meno “ecologica”. Impossibile da smaltire. E, soprattutto, poco adatta alla millenaria storia marinara della Repubblica Serenissima. Intanto ieri alla Giudecca, il varo di una nuova imbarcazione. In legno. —
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