Giro di squillo, in manette gli sfruttatori

QUARTO D’ALTINO. Erano l’avamposto a Nordest dell’organizzazione criminale, procuravano le ragazze da inviare sulle strade di Catania, mentre altre - i poliziotti ne hanno trovate sei, rumene, di età compresa tra i 20 e i 25 anni - le facevano prostituire nei due appartamenti del residence “Kandinsky” di via Pascoli, a Quarto d’Altino, in condizioni sanitarie terribili: basti dire che uno degli arrestati aveva la scabbia. L’operazione coordinata dal sostituto procuratore Angelo Busacca di Catania ed eseguita dalle squadre mobili di Catania e Venezia è scattata all’alba del primo marzo e ha portato all’arresto di 12 persone, 9 in Sicilia e 3 a Quarto d’Altino per sfruttamento della prostituzione. Gli agenti del capo della Mobile veneziana, Marco Odorisio, poco dopo le 4 sono entrati nel residence di via Pascoli e hanno arrestato Stelian Vasile, 35 anni, George Madalin Dumitru, (28), e Camelia Petruta Cristea, (28), tutti e tre di nazionalità rumena. Secondo le indagini i tre arrestati avevano un ruolo di rilievo nell’associazione criminale: a Vasile viene contestato il ruolo di capo promotore dell’associazione per delinquere, a Dumitru quello di suo luogotenente, e a Cristea il ruolo di donna di fiducia che controllava le ragazze, vigilava sul loro lavoro ed evitava che potessero fuggire o rivolgersi alle forze dell'ordine. I tre quindi, oltre a tenere i contatti con Catania e a occuparsi del reclutamento delle ragazze, connazionali, ne gestivano alcune anche a Quarto, facendole prostituire prevalentemente in appartamento.
Le indagini sono state avviate nel 2011 dopo le denunce di due prostitute romene a Catania che hanno svelato l'esistenza del gruppo criminale che gestiva l'attività di giovani donne dell'Est Europa nel centro di Catania, passando per Quarto d’Altino. I membri dell’organizzazione trattavano le ragazze come oggetti, picchiandole e minacciandole quando si rifiutavano di vendersi. Nel mirino della banda anche le ragazze di altri gruppi criminali, ai quali veniva imposta una “tassa di stazionamento” di 50 euro a sera per ogni ragazza che si prostituiva nell’area controllata dal gruppo. Sono gli stessi meccanismi che esistono anche a Marghera, in via Fratelli Bandiera. La squadra mobile di Catania ha anche accertato l'invio da parte di alcuni appartenenti all'organizzazione di soldi in Romania per il mantenimento delle rispettive famiglie e per l'assistenza a detenuti. Nessuna delle sei ragazze trovare nei due appartamento di Quarto ha voluto collaborare con la polizia, ed è stato disposto, tramite l’ufficio Immigrazione, l’adozione del provvedimento di allontanamento. I tre arrestati sono portati in carcere a Santa Maria Maggiore e al femminile della Giudecca. Per ciò che riguarda invece la scabbia, infezione contagiosa, la polizia ha avvisato il Comune, per l’intervento sanitario.
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