Giovani dentisti e crisi Poco lavoro e salari bassi

MESTRE. La crisi si abbatte sui giovani dentisti veneziani che vedono scendere di sette punti percentuali il tasso di occupazione. A un anno dalla laurea, un dentista guadagna mediamente 1.058 euro...
FOTO SIMBOLO - STUDIO DENTISTICOUno studio dentistico Gli italiani rinunciano alle visite per la cura dei denti
FOTO SIMBOLO - STUDIO DENTISTICOUno studio dentistico Gli italiani rinunciano alle visite per la cura dei denti

MESTRE. La crisi si abbatte sui giovani dentisti veneziani che vedono scendere di sette punti percentuali il tasso di occupazione. A un anno dalla laurea, un dentista guadagna mediamente 1.058 euro al mese. Per le donne la cifra scende a 876 euro.

A rilevarlo è l’indagine condotta da Eures in collaborazione con Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri). «Il primo elemento di osservazione riguarda le recenti tendenze del mercato, che confermano il difficoltoso quadro occupazionale prodotto dalla crisi», spiega il presidente di Andi Venezia, l’associazione dei dentisti, Stefano Berto. «Per i laureati ad un anno dal conseguimento del titolo, si osserva un calo del tasso di occupazione che passa dal 70,3% del 2009 al 63,1% del 2013 evidenziando un’accresciuta difficoltà del sistema di assorbire l’offerta di odontoiatri presenti in Italia». Per raffronto guadagnano di più i medici (1.301 euro) ad un anno dalla laurea. In termini dinamici nel 2013 le retribuzioni reali dei laureati in odontoiatria ad un anno dalla laurea sono diminuite del 7,1% rispetto a quelle dei colleghi laureatisi nel 2008, registrando il valore minimo degli ultimi 5 anni. «Il quadro che ne emerge», dice Luca Dal Carlo, presidente Andi Veneto, «desta particolare preoccupazione per la stabilità di una professione particolarmente costosa, considerando che il reddito netto rappresenta il 35% dei compensi, ed anche per le migliaia di assistenti alla poltrona che trovano occupazione presso gli studi odontoiatrici. Più in generale, le aspettative dei giovani che studiano odontoiatria si confermano superiori alle reali opportunità». La crisi ha ridotto le spese delle famiglie per le cure dentali, incrementando il divario fra necessità terapeutiche e potere di acquisto (secondo i dati Istat, il 14% delle persone con più di 14 anni ha rinunciato alle cure dentali nell'ultimo anno pur avendone bisogno e, di questi, l'85% lo ha fatto per motivi economici). Sempre per l'Istat, nel 2013 la spesa media mensile per famiglia è stata di 2.359 euro (-2,5% rispetto all'anno precedente) con significative differenze per zone geografiche. «Mentre la spesa per gli alimentari è rimasta  sostanzialmente stabile, le spese dedicate a visite mediche rientrano tra le tre voci di spesa più difficili da affrontare e gestire secondo la rivelazione Censis-Confcommercio del 2014. Lo conferma il fatto», conclude Berto, «che, se la riduzione della spesa sanitaria è stata inferiore di quella di altri ambiti, ciò è dovuto al calo poco significativo dei farmaci; la spesa per visite mediche rientrano quindi nella sfera dei consumi ritenuti meno prioritari».

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