Giorgio “ canta” come un merlo

Mirano. Con il figlio Michele è campione di chioccolo, l’arte di imitare gli uccelli

ZIANIGO

Quando si dice: cantare come un usignolo. Giorgio Rizzo, 73 anni di Zianigo, è pensionato e chioccolatore. Sa fare cioè perfettamente i versi degli uccelli. Una vita trascorsa fischiettando la sua e nessuna voglia di smettere. Conosce i canti a menadito e, soprattutto, li sa imitare perfettamente. Con lui in casa sembra di essere in una voliera. Ma Rizzo non è un chioccolatore qualunque: può infatti raccontare ai nipoti di essere il campione d’Europa di chioccolo.

Possiede quel talento innato di saper imitare il canto degli uccelli tanto da sembrar vero e in questa antica arte davvero lui non ha rivali: ha strappato ai pur bravi spagnoli e francesi il titolo europeo in ben tre categorie: usignolo, canarino e fringuello. Eppure lui col chioccolo ha iniziato facendo il merlo. «Quarant’anni fa – spiega – sono andato alla fiera degli uccelli di Maerne con mio suocero, che era cacciatore e quasi per gioco mi sono trovato iscritto alla gara del chioccolo. Sapevo fare bene il merlo, ho cantato e ho vinto». Bravo davvero, perché poco dopo ha concesso il bis alla grande fiera canora di Sacile, sbancando anche lì il primo premio. Quando Francia e Spagna hanno deciso di fare sul chioccolo un campionato europeo, Rizzo non si è tirato indietro e ha portato in Italia il titolo.

Nel frattempo può raccontare di aver girato mezzo mondo: «Le gare si tengono ovunque, è una disciplina molto diffusa. Sono stato anche invitato al palazzo dei congressi di Bruxelles alcuni anni fa». E lì il suo canto dell’usignolo ha fatto innamorare anche i belgi. E se il campione europeo di chioccolo è miranese, quello italiano è salese. Ed è, guarda caso, suo figlio: Michele Rizzo, 31 anni, abita a Veternigo e ha ereditato dal padre questa grande dote diventando il più bravo d’Italia. Una famiglia di chioccolatori insomma, tanta voglia di cantare, campionati e trofei da spartirsi in casa. Ma come si fa? «Ci vuole tanta passione e allenamento – spiega Giorgio – ma poi si è aiutati da una lamella che inserita in bocca va fatta vibrare». E poi bisogna saper ascoltare la natura e la sua voce. In questo modo Rizzo ha conosciuto nella sua vita decine di canti d’uccelli e ne sa riprodurre a meraviglia almeno 12.

«Lo faccio per intrattenere la gente – spiega – niente di più». Semplice passione dunque. A Zianigo e Veternigo tutti sanno e si complimentano con loro per le numerose vittorie. Ma per chi non li conosce i Rizzo passano inosservati: per strada, mentre passeggiano, niente fischi: risponderebbero solo i merli. E in giro, oltre agli uccelli, ce ne sono parecchi.

Filippo De Gaspari

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