Giallo del Lido, ecco la foto della donna del mistero

VENEZIA. Mahtab Savoji, 31 anni, da due viveva a Milano dove frequentava all’Accademia di Brera il corso per costumista. È lei la donna ripescata cadavere nel canale al Lido, lunedì notte. Era stata vista l’ultima volta viva dagli amici, che frequenta a Milano, sabato, in mensa. L’avevano cercata domenica ma lei non aveva risposto al telefono. Un fatto inusuale per lei, ma non si erano preoccupati. Lo stesso avevano fatto lunedì. E a quel punto si erano preoccupati.
Mercoledì a Milano, nella comunità iraniana, si era sparsa la notizia che le fosse successo qualche cosa di grave. Che fosse morta, anche perché i poliziotti della Squadra Mobile Veneziana che si stanno occupando del caso, erano saliti in Lombardia per capire chi fosse la ragazza. Hanno interrogato amici e conoscenti per ricostruire le sue ultimi ore di vita e le sue frequentazioni. Poi ieri gli amici si sono messi a cercare informazioni su di lei, hanno telefonato a giornali e televisioni per avere la certezza se quella notizia sulla morte della loro amica fosse vera. Purtroppo era la verità.
Il puzzle per risolvere il caso della morte di Mahtab tessera dopo tessera si sta componendo. Anche se manca una buona parte per arrivare a dire cosa veramente sia successo e se i sospetti che si tratti di omicidio che hanno spinto il pm Giovanni Zorzi ad aprire un fascicolo, appunto per omicidio, siano fondati. Ad iniziare dal fatto che lei non aveva alcun legame con Venezia, nessuna frequentazione, stando a quanto dicono gli amici, e con la laguna. Tantomeno con il Comitato Teatro Marinoni Bene Comune: infatti pur essendo appassionata di cinema non ha mai intrapreso la carriera di attrice ma ha studiato per diventare costumista. Come è arrivata a Venezia e chi l’ha buttata cadavere in quel canale al Lido?
Gli inquirenti sono propensi a pensare che la donna sia stata gettata in acqua dopo la sua morte. Infatti stando al medico legale la donna non è morta per annegamento e il decesso sarebbe avvenuto lunedì in giornata. Secondo le analisi del medico il cadavere è stato gettato in acqua all'incirca quattro ore prima del rinvenimento. Il corpo è stato visto galleggiare vicino alle paline usate dai tassisti per ormeggiare le proprie imbarcazioni, nel canale che costeggia via Antonio Loredan, all'1.30 circa di lunedì notte. In questo momento gli investigatori sono convinti che il corpo sia stato gettato nel canale da qualcuno. Persona o più persone che si erano rese conto che la 31enne era morta e non sapevano come fare per liberarsi del cadavere. Come accade in queste circostanze gli inquirenti iniziano a indagare sulla vittima, sui chi fosse, su cosa facesse e sui suoi rapporti personali. Non sono stati trovati legami con la città e nemmeno con la provincia di Venezia. Quindi i poliziotti hanno cercato negli ambienti milanesi.
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