Gestore e cuoco del Ristorante Ogio

Samuele Benetollo gestisce il Ristorante Ogio. Samuele è il cuoco del ristorante e non vuol sentir parlare di chef. Spiega: «Concordo con il mio maestro a cui devo tutto. Mi diceva: fino a quando le mani puzzano di pesce resti un cuoco. Gli chef sono altra cosa. Ora fanno scuola e sono tutti chef. Io preferisco rimanere cuoco».

Samuele fin da ragazzo ha avuto la passione per la cucina. E diventare cuoco è stato l’obiettivo della sua vita. È andato a bottega per imparare i rudimenti di un’arte in un ristorante della Riviera del Brenta. In quel periodo gestiva un’area di servizio in zona. Alla sera, chiusa l’attività, andava a lavorare al ristorante Valentino. E naturalmente a titolo gratuito per imparare il mestiere e rubare con l’occhio, i segreti dello stare ai fornelli. Poi è arrivata la prima gestione di un bar, mentre affinava la tecnica in cucina. Trova il tempo, con un amico, di una sfida particolare e per beneficenza. «Era estate e non avevo un soldo in tasca per andare in ferie. Un giorno parlando con un amico, mentre facevamo un giro in bicicletta, ridendo e scherzando cercavamo un sistema per andare in vacanza. A un certo punto ci siamo detti: andiamo a Roma in bicicletta. E non con una bicicletta semplice, con la Graziella».

A Roma in Graziella

«E così è andata», continua. «Abbiamo raccolto da vari sponsor i soldi per il viaggio e per darne, quelli in più, in beneficenza per un’associazione della Riviera. Ci abbiamo messo una settimana con le Grazielle che si rompevano almeno una volta al giorno. Abbiamo bevuto un caffè alla partenza e l’altro all’arrivo davanti al Colosseo».

Ora Samuele tiene corsi, per professionisti, di cucina vegana, vegetariana e “gluten free”. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia