Gestiva l’azienda sequestrata con il “custode giudiziario”

PIANIGA. All’inizio del 2000, Sandro Rossato sbarca in Calabria e Campania per ampliare il fronte di suoi affari nel mondo dei rifiuti. Con il suo arrivo la Procura Antimafia di Reggio Calabria e i...

PIANIGA. All’inizio del 2000, Sandro Rossato sbarca in Calabria e Campania per ampliare il fronte di suoi affari nel mondo dei rifiuti. Con il suo arrivo la Procura Antimafia di Reggio Calabria e i carabinieri del Ros, rilevano, nel settore dello smaltimento dei rifiuti il crescente potere economico del gruppo “imprenditoriale ndranghetista” di Matteo Alampi, che era riuscito ad aggiudicarsi numerosi appalti associandosi proprio a Sandro Rossato.

Nel 2006 quindi scatta la prima operazione “Rifiuti Spa” che porta in carcere Rossato. L’imprenditore e Alampi costituirono numerose società per la bonifica ambientale in Calabria, società formalmente in possesso dei requisiti richiesti dai bandi di concorso. Tutte le società finite nelle indagini vennero sequestrate: Edilprimavera di Reggio Calabria, la Rossato Fortunato sud, sempre del capoluogo reggino, la Rossato Fortunato di Pianiga, la Edilprimavera di Reggio Calabria, il Consorzio Stabile Airone sud, e l'Alfa Tecnologie ambientali. Proprio le due società di Reggio Calabria, nonostante fossero state sequestrate, grazie alla complicità del custode giudiziario continuarono ad operare per conto del gruppo criminale. E questo ha portato alla nuova inchiesta “Rifiuti Spa 2” e al nuovo arresto di Rossato. L'imprenditore era stato poi assolto, mentre Alampi era stato condannato a 10 anni di reclusione. Dopo l'assoluzione e il dissequestro della società, Rossato, secondo l'accusa, avrebbe ripreso gli affari con Alampi.

La nuova indagine, tra l'altro, a conferma degli stretti legami tra Alampi e le cosche Condello e Libri, ha documentato le assunzioni fittizie alla Rossato Sud, di Francesco Domenico Condello, figlio di Pasquale Condello, detto "Il supremo", e di Diego Rosmini, figlio di Demetrio altro boss. L'inchiesta ha anche portato alla luce gli interventi illeciti per l'aggiudicazione dei lavori per la bonifica e la successiva riapertura di una discarica. (c.m.)

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