Gasometri, il manifesto di Holler: «Servono nuovi alberghi per Venezia»

VENEZIA. «Costruire appartamenti non è il nostro lavoro. I turisti che vivono negli hotel a Venezia portano vita, soldi, lavoro, sviluppo positivo per la città stessa e i suoi abitanti». Se non è un manifesto, poco ci manca. Così Ivan Holler, il finanziere austriaco proprietario del gruppo di costruzioni Mtk (che ha già realizzato quattro strutture alberghiere in via Ca’ Marcello a Mestre), lancia il piano di bonifiche che interesseranno da fine mese i Gasometri di Castello.
Un piano che si lega a doppia mandata con la realizzazione di un albergo all’interno della struttura industriale vincolata dalla Soprintendenza. E che prevede, come opera a beneficio pubblico, la nuova palestra per le 125 classi degli istituti Algarotti-Sarpi, Benedetti-Tommaseo e Barbarigo, attesa da anni. Rispondendo ad alcuni utenti su Twitter, Holler mette nero su bianco le motivazioni che stanno spingendo Mtk a insistere nel progetto di Castello.
A chi gli chiede se l’ennesimo albergo in centro storico non danneggi una situazione già complicata per i residenti, è netta la risposta del finanziere: «Il problema - scrive sul social - arriva dal turismo giornaliero, che porta poco profitto provocando al tempo stesso costi alti e vari problemi, così come successo a Bercellona e Dubrovnik». E tra l’attesa del cambio di destinazione d’uso da residenziale ad alberghiero (se ne riparlerà non prima delle elezioni comunali) e l’allarme per le vigne dei frati di San Francesco della Vigna che rischiano di essere oscurate dall’edificio («Il sole sorge ad est, mentre i gasometri sono a nord rispetto alle vigne e non creeranno problemi», replicano da Mtk), è tutto pronto per il via alla bonifica dell’area.
La Conferenza dei servizi (Comune, Regione, Arpav e Città Metropolitana) ha infatti dato luce verde alla rimozione degli inquinanti. Nei settemila metri quadri dell’area, infatti, per molti decenni si è ricavato gas dal carbone. Il piano di bonifica, che costerà oltre 4 milioni di euro e durerà circa 15 mesi a partire da fine gennaio, prevede di rendere inerti porzioni di terreno che presentano un livello più basso di inquinanti.
È previsto anche un impianto fisso per l’emungimento e la depurazione dell’acqua di falda: gli inquinanti nel tempo hanno infatti agito in profondità. Una volta aspirata, l’acqua dovrà essere depurata e poi reinserita nel sottosuolo. Il progetto a cura dell’architetto Luciano Parenti prevede anche la realizzazione di un ponte su rio di Santa Giustina. Infine, la palestra. Dopo la prima ipotesi - criticata dagli istituti scolastici - di una sua costruzione all’interno del cortile del Sarpi, si era cercato (e individuato) un sito alternativo, sempre a Castello.
Senza l’ok della Soprintendenza, tuttavia, la situazione è tutt’ora congelata e in piedi restano entrambe le ipotesi. Se ne tornerà a parlare più avanti, con i docenti e gli studenti che continuano a chiedere un maggior coinvolgimento nel progetto. —
Eugenio Pendolini
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