Galeone, festa in Arsenale per la vittoria del Palio
Una grande festa sull’acqua per il tributo al galeone veneziano, vincitore sulle acque dell’Arno a Pisa del suo 31esimo trofeo delle Repubbliche marinare. Il sindaco Giorgio Orsoni ci sta pensando. «Chiederò all’ammiraglio la darsena», dice, «mi pare un’ottima occasione per rinsaldare la venezianità e le nostre tradizioni partendo da questa vittoria. Un successo forse inatteso ma meritatissimo. Evidentemente abbiamo creato un gruppo coeso, molto forte e di successo». Il giorno dopo la clamorosa vittoria al Palio delle Repubbliche marinare, sale l’entusiasmo in città per gli atleti del galeone. Giovani canottieri abituati alla discrezione e alla disciplina sportiva. Felici sul palco di Pisa, davanti al municipio dopo un primo posto conquistato con la grinta davanti a equipaggi molto più blasonati. «Abbiamo mantenuto un ritmo altissimo, non so nemmeno come», esulta l’allenatore Stefano Zabotto, anche lui canottiere e vincitore di 9 edizioni del Palio, «ai miei tempi le vogate erano sui 38-39 colpi al minuto, domenica i ragazzi sono stati sempre sopra i 42. Incredibile». Gara perfetta, da incorniciare. Ritmo elevato e resistenza fino all’ultimo metro, proprio quando i pisani cominciavano a cedere e gli amalfitani, che pure aveva pescato il numero 1 d’acqua, avevano già mollato. E tattica ugualmente perfetta. Il nuovo timoniere Nicolò Crosara, della Canottieri Mestre come Zabotto, che allarga un po’ alla fine della curva, per rientrare con il vento in poppa. Gioia e tanta sportività. Appena tagliato il traguardo l’emozionato capovoga Gherardo Gamba esprime tutta la sua felicità. Ma rende subito omaggio agli avversari pisani. Il pubblico ammutolito dopo l’arrivo vincente del galeone veneziano è stato il segno più evidente della delusione dei 40 mila arrivati sulle rive dell’Arno a cercare la terza vittoria casalinga consecutiva. Invece la squadra di Zabotto, Serena e Vianello è stata più forte e ci ha creduto. «Viene premiato un lavoro di mesi, si sono allenati fin dall’inverno con serietà», dice il provveditore Ferruccio Kleut. Adesso si guarda al futuro. A come non disperdere un gruppo che potrebbe aprire un nuovo ciclo nelle vittorie dei galeoni. Cominciando da nuovi stanziamenti e nuove risorse per una disciplina spesso trascurata nel resto dell’anno. Intanto si pensa alla grande festa. Il galeone nella Darsena grande dell’Arsenale. Simbolo di una città d’acqua che nonostante la crisi e l’invasione del turismo sa ancora ruggire.
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