Furgone in panne, paralisi sul Ponte

Lunedì mattina da incubo per migliaia di pendolari diretti a Venezia. Boraso: «Non si può fare la corsia preferenziale»
Di Mitia Chiarin

Lunedì mattina da incubo per migliaia di pendolari, lavoratori e studenti, sulla rotta Mestre-Venezia. È stata paralisi sul ponte della Libertà di prima mattina alle 7.30, in direzione di Venezia, per un furgone che si è bloccato, per una avaria, sul ponte occupando la corsia del tram.

E le ripercussioni sulla viabilità si sono protratte fin quasi alle 11 con mezzi in coda in direzione di Venezia su via della Libertà, dalla Fincantieri verso i Pili. I tram in arrivo da San Giuliano sono rimasti bloccati. Nel caos che si è formato all’imbocco del ponte, anche gli autobus si sono ritrovati intrappolati, così come centinaia di automobili.

E a piazzale Roma, rimasto senza tram e bus in arrivo al capolinea, centinaia di passeggeri sono rimasti a terra, in attesa dei mezzi. Stessi disagi a Mestre, in piazzale Cialdini.

Actv ha messo in strada bus sostitutivi, con percorsi “spezzati” sulla linea T1 tra Mestre e Venezia che sono entrati in servizio dalle 7.40 alle 8.40, spiegano dall’azienda di trasporto pubblico locale. Alle 8.30 i vigili urbani erano in attesa del carro attrezzi entrato in contromano sul ponte per togliere dai binari il furgone che ha causato il caos viario. Ma le ripercussioni sulla viabilità si sono protratte fino alle 11 tra le ovvie imprecazioni di lavoratori e impiegati che sui social network hanno messo nel mirino non tanto le avarie di mezzi privati che intralciano la linea tramviaria sul ponte della Libertà, quanto le pecche del sistema tram che a Mestre opera senza corsie preferenziali, (seppur previste nel progetto originario in via San Donà e viale San Marco) specie sul ponte della Libertà, punto “delicato” sul fronte viabilità, visto che il ponte che collega Mestre e Venezia è a due corsie e ora quella di destra, su entrambe le carreggiate, è occupata dalle rotaie tramviarie. E basta una macchina senza benzina per creare il caos. Nonostante i problemi strutturali fossero noti a tutti da anni, in Comune e in Actv non si pensa a soluzioni che evitino questi disagi.

L’ipotesi, avanzata dall’assessore Renato Boraso, di sperimentare sul ponte una corsia riservata per il trasporto pubblico (bus e tram) dividendola dal traffico di auto private, è stata valutata anche con Veneto Strade, proprietaria del ponte translagunare, ma poi accantonata per le tante perplessità. Dubbioso sull’efficacia dell’esperimento è sempre stato il direttore generale di Avm, Giovanni Seno. Idem per il comandante dei vigili Marco Agostini. E ora Boraso, sollecitato, dopo l’ennesima mattinata di caos nei collegamenti tra Mestre e Venezia, spazza via ogni dubbio. «Non sperimenteremo alcuna corsia preferenziale sul ponte. Ci avevamo pensato ma la analisi tecnica ci ha fatto desistere: non vogliamo generare altro caos. Come si risolve questo problema? Servirebbe un secondo ponte della Libertà ma sono scelte che competono a Veneto Strade e allo Stato e l’idea è impensabile visti anche i costi», ammette Boraso.

Quindi, ai veneziani e mestrini che usano i mezzi pubblici non resta che fare quello che già fanno tutti i giorni: salire su bus e tram facendo i debiti scongiuri, sperando di non arrivare in ritardo al lavoro causa avarie o guasti. E se la prendono con il tram della Lohr, tecnologia che viaggia su rotaia, senza la possibilità di superare ostacoli e che per natura andava dotato di corsie preferenziali rispetto al traffico privato. Quelle che sono state contestate quando un assessore ci ha provato (per la cronaca, Ugo Bergamo), anche solo per qualche mese.

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