"Full Monty" per gli operai Alcoanudi a piazza San Marco per protesta

Striptease di protesta in piazza San Marco per 7 operai Alcoa. Show alla Full Monty in occasione del Carnevale, giovedì nuovo corteo a Roma. giovedì un altro corteo a Roma
IMMAGINI Gli operai Alcoa in mutande contro la crisi
VENEZIA
- La rabbia, mitigata dall’ironia degli operai dell’Alcoa «in mutande», è salita ieri sera sul palco del Carnevale veneziano, lo stesso che poi ha ospitato, in piazza San Marco, lo spettacolo del più grande degli Arlecchini, Ferruccio Soleri.


I lavoratori hanno letto un breve comunicato sindacale in cui si denuncia che la «multinazionale americana dell’alluminio ha deciso di delocalizzare le sue produzioni e mettere sulla strada centinaia di lavoratori in nome di un profitto senza limiti economici». Gli spogliarellisti dell’Alcoa hanno ottenuto un successo enorme. In tre sono saliti sul palco con l’elmetto e la tuta da metalmeccanico, poi al ritmo della musica hanno cominciato il loro striptease: il primo a cadere è stato l’elmetto, poi via via il resto. Hanno gettato gli indumenti al pubblico e, rimasti in slip nonostante la pioggia e una temperatura di 5 gradi, hanno continuato a ballare e spiegare il motivo della loro protesta.


Il sindaco Cacciari è arrivato a show concluso, si è subito informato su come è andato lo show e ha brindato con i dieci operai Alcoa presenti, dando la sua solidarietà ai lavoratori ancora in attesa di sapere se la multinazionale - arrivata dieci anni fa a Fusina per rilevare l’ex Alumix in stato fallimentare - si deciderà o meno ad accettare le garanzie del Governo italiano sulle tariffe energetiche e manterrà in attività i suoi stabilimenti, sia a Venezia che in Sardegna.


La presidenza del Consiglio dei ministri, su richiesta dell’amministratore delegato di Alcoa Italia, Giuseppe Toia, ha spostato il vertice già previsto per domani mattina a Roma, a giovedì 11 febbraio prossimo. Un rinvio che fa ben sperare i lavoratori in quanto il 10 febbraio è attesa la riunione della Commissione Antitrust europea che potrebbe chiarire - come vuole Alcoa - se il nuovo decreto legge del Governo italiano per ridurre i prezzi dell’energia elettrica, sono lecite e non incorreranno in una nuova e salata «multa», come quella affibbiatale dalla Commissione proprio per le «illecite» agevolazioni tariffarie avute in Italia negli ultimi cinque anni.


«Il Governo - si legge in una nota stampa diffusa da Palazzo Chigi - ha chiesto ed ha ottenuto le più ampie assicurazioni che fino alla conclusione del prossimo incontro dell’11 febbraio nessuna iniziativa sarà unilateralmente assunta dall’Alcoa e che le produzioni proseguiranno negli stabilimenti di Portoscuso e di Fusina».


Secondo i sindacati confederali nazionali «la multinazionale ha motivato lo slittamento con la necessità di riunire il suo gruppo dirigente, in Italia e negli Usa, per prendere una decisione finale».

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