Forte Marghera, due milioni per ricostruire l’edificio 29

Il finanziamento dal Mibact. La casermetta diventerà spazio espositivo-museale L’assessore Zaccariotto: «In 5 anni sull’ex struttura militare investiti 15 milioni»

Mitia Chiarin

Da oggi riapre i battenti, almeno alle passeggiate, Forte Marghera. Ma gli investimenti su quest’area pregiata di Mestre, diventata centro della movida cittadina, proseguono. La giunta comunale ha approvato infatti il primo lotto dei lavori di recupero degli edifici storici di Forte Marghera, intervento finanziato dal MIBACT e destinato al recupero degli edifici di maggior pregio all’interno dell’isola del Ridotto del Forte militare ottocentesco, dove oggi sono in fase di completamento le opere di urbanizzazione: un pacchetto di lavori da 5 milioni di euro che ha interessato fognature, illuminazione, reti elettriche, vialetti, asfalti oggi in gran parte completati. Ora ci si concentra sull’edificio numero 29, quello che in questi anni ha perso completamente il tetto, crollato. Con un intervento da 1,8 milioni di euro questo spazio viene recuperato utilizzando parte dello stanziamento del Ministero dei Beni culturali, da 7 milioni, che riguarda la sistemazione delle Casermette Napoleoniche, con recupero entro maggio.

Come annuncia il sindaco, l’edificio 29 diventerà spazio espositivo e museale.

Previsto il rifacimento completo della copertura dell’edificio, ricostituita a capanna con carpenteria ametallica e falde elevate sui 22 pilastri esistenti a cui ne vengono aggiunti altri 10 di nuovi. L’architetto Nicola Picco, presidente di Insula, municipalizzata che ha curato la progettazione spiega che all’interno dell’edificio «lo spazio verrà mantenuto unitario, favorendo così massima flessibilità organizzativa per la funzione espositiva/museale. Saranno perimetrati solo i locali di servizio e i servizi igienici, accessibili anche dall’esterno. Anche la dotazione impiantistica è studiata per essere funzionale e favorire molteplici utilizzi degli spazi espositivi e garantire un adeguato livello di adattabilità dei sistemi al variare della forma del percorso espositivo. Il recupero del 29 comprende la realizzazione di due volumi di collegamento con il 30, l’edifico adiacente, già recuperato dall’Amministrazione comunale e sfruttato per esposizioni temporanee».

Ammonta in 5 anni a più di 15 milioni l’investimento su Forte Marghera, precisa l’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, «con l’obiettivo di recuperare gli edifici per i quali si privilegia un utilizzo a fini espositivi e museali. Cinque milioni sono stati destinati per interventi per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria». E prosegue: «A questi si aggiungono 1.340.000 euro per la ristrutturazione dell’edificio 53 situato nei pressi dell’ingresso del Forte ed altri 670 mila euro per l’edificio 1, di maggior pregio dal punto di vista storico-testimoniale visto che, nella sua struttura, è integrato, come parte basamentale, il ponte cinquecentesco, unica testimonianza storica ancora esistente dell’antico borgo medioevale di Marghera, sotto il quale scorreva un ramo del Marzenego». Restaurato con 100 mila euro anche l’edificio 28, che ospita le attività degli Scout, e sono stati stanziati ulteriori 280 mila euro per restaurare l’edificio 34 realizzando un insieme di servizi igienici a disposizione di tutti gli utenti del Forte. Ancora, un milione di euro è andato per il ponte di collegamento con l’Università in via Torino, con pista ciclopedonale. —

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