«Filippo era la tua ragione di vita»

Gli amici e i colleghi salutano Moreno Longo. Il parroco: «Perdono»
Moreno Longo
Moreno Longo
 
MIRANO.
«Innamorato del lavoro e della famiglia, Filippo era la ragione per alzarsi ogni mattina». E' nelle parole degli amici e dei colleghi il ricordo più bello di Moreno Longo, il geometra di Dolo ucciso dal figlio Filippo lo scorso 8 aprile e salutato ieri a Mirano da una folla commossa ma composta di parenti e conoscenti. Il feretro, partito dall'ospedale di Dolo, è stato accolto fuori del duomo di San Michele dal parroco monsignor Lino Regazzo. A volere che il rito funebre fosse celebrato a Mirano sono stati i fratelli Mauro e Giancarlo, desiderosi di veder riposare Moreno a fianco del padre, mancato alcuni anni fa e sepolto nel cimitero miranese. Nell'omelia monsignor Regazzo ha parlato di perdono, anticipando di qualche giorno il Vangelo del tempo di Pasqua. «Dopo i fatti del Calvario - ha detto il parroco - Gesù è ricomparso tra i suoi dicendo: pace a voi. Parole di perdono, non di vendetta, dette a chi l'aveva abbandonato. Non ha parlato del Calvario, non ha indagato sulle ragioni dell'abbandono, non ha recriminato. Ha voluto ritessere i rapporti, rasserenando gli animi e mantenendo l'unità».  Un monito anche per i tanti presenti che hanno gremito il duomo per la cerimonia. «In questo momento di dolore - ha continuato il sacerdote - c'è un bisogno estremo di amore, soprattutto per il cuore straziato di mamma Bruna. Parole e sentimenti di solidarietà possono aiutare a ritessere i rapporti». Parla di fraternità, perdono e recupero monsignor Regazzo, pur senza mai nominare Filippo, l'assassino. Anche se alla fine dell'omelia il parroco chiede che questi sentimenti accomunino «presenti e assenti». Strappano commossi applausi invece le parole degli amici e dei colleghi di Moreno, durante i messaggi finali d'addio. «Non riesco a chiudere l'ufficio senza prima bussare alla tua porta e dirti ciao - sono le parole del collega Antonio Nalesso - i nostri figli sono sempre stati il motivo che ci spingeva ad alzarci la mattina. E Filippo era il tuo motivo». «Mai avrei pensato di salutarti così - aggiunge un'amica - mi mancheranno i caffè e gli aperitivi insieme. Amavi la vita e la famiglia e quando hai conosciuto Roberta (la compagna) il tuo volto si è illuminato d'amore». Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Mira Michele Carpinetti e il suo vice Davide Meggiato, che ha ricordato così Moreno, che aveva lavorato anche per il Comune: «Un professionista consapevole e innamorato del suo lavoro. Abbiamo conosciuto un uomo sempre sorridente, con grande stile e capacità d'ascolto per chiunque». Al termine della cerimonia il feretro è stato accompagnato in corteo al cimitero della città.

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