Festa radicchio da record più di 70 mila coperti in meno di tre settimane «Grazie ai 200 volontari»

L’EVENTO D’AUTUNNO
C’è un mondo quasi invisibile dietro alla Festa del Radicchio di Rio San Martino. L’iniziativa promossa dalla Pro Loco di Scorzè, giunta alle 37ª edizione, si chiude oggi, dopo quasi tre settimane di appuntamenti, ma a breve s’inizierà già a pensare all’edizione 2019. I conti definitivi non sono ancora stati fatti, ma c’è già chi scommette che quest’anno ci sarà il record di presenze. Specie nei fine settimana, soprattutto la domenica, c’è stata una vera e propria invasione allo stand gastronomico: sette giorni fa, tra pranzo e cena, sono stati distribuiti quasi 5 mila coperti. Dunque i 70 mila visitatori dello scorso anno dovrebbero essere superati.
Già la prima serata, con il concerto di Marcella Bella, a migliaia sono arrivati in via Onaro e qualcuno nel capannone neppure ci è entrato: la serata era a scopo benefico. Per far funzionare tutto a puntino, c’è chi alla festa trascorre persino dieci-dodici ore nei giorni di maggiore afflusso; magari la grande massa neppure sa chi sia ma è uno dei tanti ingranaggi che permettono di far funzionare la macchina.
I volontari al lavoro sono circa 200, ciascuno con compiti ben precisi. Di questi, una buona metà è dietro le quinte, in cucina, tra risotti, radicchi, carne, patatine e impiattamenti. «È faticosa sì» dicono Rosanna Marin da 20 anni volontaria e Mariangela Zuin, da 10 «ma è un bel momento di aggregazione. Si viene con il proprio marito, si sta qui, si dà una mano e il gruppo è affiatato. I piatti preferiti dai clienti? Risotto al radicchio e musetto: di quest’ultimi, la domenica ne vanno via anche 300 e più».
Tanto lavoro alle spalle, specie durante l’anno, quando si mette assieme il programma e si prova a migliorare cosa non è andato. «A dicembre e gennaio si pagano i fornitori» spiega Francesco Scattolin del direttivo della Pro Loco «da febbraio si decide cosa fare per l’edizione dopo e a giugno il programma è già pronto. Non possiamo fare altrimenti, perché poi di mezzo c’è l’estate e a settembre dobbiamo partire con gli allestimenti del capannone e delle cucine. La Festa del Radicchio è cresciuta negli anni, è la prima ad aprire il ciclo delle iniziative legate ai fiori d’inverno, lavoriamo con i consorzi di tutela di Treviso, Verona e Rovigo».
La Pro Loco sta puntando pure al ricambio generazionale per rinnovare e rinnovarsi. «Stiamo coinvolgendo nuove leve» continua Scattolin «proprio per garantire la continuità». Era il 1981 quando nacque la Festa del Radicchio e qualcuno è presente sin dalla prima edizione.
«Un lavoro encomiabile» spiega il presidente della Pro Loco Lorenzo Michielan «ma anche tanta voglia di essere sempre innovativi. Compriamo i prodotti dai nostri commercianti, investiamo sul territorio». E su chi pensa che a rimetterci siano i ristoranti, Rino Furlan, del consiglio nazionale delle Pro Loco, non ne è convinto. «Ci guadagnano pure loro» spiega «perché arrivano visitatori e si crea un circolo virtuoso». —
Alessandro Ragazzo
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