Favaro, dolore per Chiara il marito resta in ospedale

Milanese d’origine la donna vittima dell’incidente abitava in via Croda Alta Claudio Silvestri, ricercatore a Ca’ Foscari, è ancora ricoverato all’Angelo
Chiara Nobile con il marito Claudio Silvestri e i loro figli (foto da Facebook)
Chiara Nobile con il marito Claudio Silvestri e i loro figli (foto da Facebook)

FAVARO. La morte di Chiara Nobile, a soli 38 anni, ha lasciato costernata e incredula moltissima gente e non solo gli abitanti di Favaro, dove da tempo, in via Croda Alta, abitava la giovane coppia coinvolta mercoledì sera dall'incidente stradale avvenuto sul Ponte della Libertà.

Milanese, ma mestrina di adozione, Chiara Nobile aveva conosciuto il marito Claudio Silvestri ai tempi degli studi universitari, quando lui si era spostato in Lombardia per approfondire le sue ricerche di settore. Madre di due bambini che frequentano l’asilo e le scuole elementari, ha perso la vita sbattendo la testa contro un paletto del guardrail, dopo essere caduta con lo scooter condotto dal marito. «Li conoscevo di vista perché hanno la casa a 150 metri dalla mia, e sento di dover rivolgere alla loro famiglia il mio più profondo cordoglio» commenta l'assessore alla Mobilità Renato Boraso. Il presidente della Municipalità di Favaro, Marco Bellato: «Queste situazioni ti colpiscono e lasciano il segno in tutta la comunità. Penso soprattutto al dolore di quei bambini».

Chiara Nobile dedicava molto tempo ai suoi figli. Il marito è un noto ricercatore universitario di Ca’ Foscari, in attività al Dipartimento di Scienze ambientali, Informatica e Statistica. Un curriculum di eccellenza il suo, fatto di esperienze non solo a Venezia e Milano, ma anche a Lille in Francia. Una famiglia molto unita la loro. «Sono situazioni piene di dolore e molto delicate», afferma don Andrea Volpato, parroco della chiesa di San Pietro Apostolo. «Chiara e Claudio li ho visti molte volte da noi, per battesimi e compleanni, anche perché amici di altre coppie che frequentano la nostra parrocchia. Oggi (ieri, ndr) speravo di poter incontrare i familiari, ma il marito non era ancora stato dimesso dall’ospedale. Non è grave, a livello fisico, ma interiormente di sicuro l’accaduto avrà lasciato segni profondi. So che i bambini hanno saputo dell'incidente, ed è ora soprattutto a loro che deve andare il nostro pensiero. Non so invece ancora nulla per gli eventuali funerali, ma rimango in attesa di parlare con la famiglia per capire le loro volontà». (s.b.)

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