Falsi ispettori nei cantieri lo Spisal lancia l’allarme

Mirano. Il servizio sicurezza e prevenzione dell’Asl 13 mette in guardia le aziende Valentini: «Diffidare di chi non ha il tesserino, mai assecondare richieste di soldi»
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. Falsi ispettori del lavoro nei cantieri, è lo stesso Spisal, il Servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro, a mettere in guardia gli imprenditori: «Occhio alle truffe, chiedere sempre le credenziali». L’ultima tecnica di raggiro, infatti, sembra far leva sui finti tecnici che controllano se vengano rispettate tutte le regole in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. La legge è sempre più stringente, i controlli sempre più serrati e il boccone è ghiotto per chi cerca di estorcere denaro contestando presunte violazioni.

«Ci è stato segnalato», spiega Flavio Valentini, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asl 13, «di visite effettuate ai cantieri di Miranese e Riviera del Brenta, da parte di persone che si spacciano per tecnici della prevenzione». Decine le telefonate di imprese che si sono trovate i falsi ispettori in cantiere, dubitando subito del loro mandato. È bastato poco all’Asl per verificare che i suoi ispettori in quei cantieri non ci erano mai stati davvero, e così è scattata la denuncia ai carabinieri da parte degli stessi uffici sanitari. In alcuni casi il raggiro sembra sia stato finalizzato a richieste immediate di denaro per presunte violazioni o, peggio, sanare la situazione nell’immediato. I casi sono diversi e l’Asl ha subito voluto allertare imprese edili e costruttori. Per essere sicuri che si tratti di un vero addetto dello Spisal, Valentini consiglia agli imprenditori di verificare sempre che siamo muniti del tesserino di ufficiale di polizia giudiziaria: «La nostra regola è quella di qualificarci subito in questo modo», afferma, «bisogna diffidare di chi non mostra subito il documento di riconoscimento».

Il responsabile dello Spisal chiarisce l’iter delle visite. «Si accede nei luoghi di lavoro per la verifica del rispetto delle norme di sicurezza e igiene. Nel caso di riscontro di infrazioni si redige un verbale di prescrizione e se la situazione è grave si può anche procedere al sequestro. Se la ditta adempie alle prescrizioni è ammessa al pagamento della sanzione prevista dalla norma e la violazione penale viene cancellata. Il tutto, comunque, diventa oggetto di rapporto all’autorità giudiziaria, nella fattispecie la Procura della Repubblica di Venezia». Nessun pagamento da effettuare subito: «Mai, in nessun caso, bisogna rispondere a immediate richieste di denaro per sanare la situazione», conclude Valentini, «si tratta di un altro indizio del fatto che ci si trovi davanti a un impostore».

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